Claudia Tosi_fragilità

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Un contributo della regista Claudia Tosi sul tema della fragilità: che cos’è, come viene percepita dagli altri e in rapporto agli altri, come viene vissuta.

Claudia Tosi è nata a Modena nel 1970. Laureata in Filosofia, ha iniziato a scrivere e dirigere documentari di creazione nel 2004, dopo avere lavorato come assistente fotografa e regista di filmati commerciali e spot televisivi. Con un gruppo di amici ha fondato Movimenta, che si occupa principalmente della co-produzione internazionale di documentari a sfondo sociale. Ha partecipato inoltre a numerosi workshop e progetti professionali per filmmakers: EAVE (2011) , Eurodoc (2012), Idfa Summer Academy (2014), Berlinale Talent Campus e EWA Multiple Revenue Training Program (2015).
Nel 2004 ha realizzato Private Fragments of Bosnia, premiato come Miglior documentario al Mediterraneo Video Festival e al Genova Film Festival: come ha raccontato la regista, che per questo lavoro si è ispirata al realismo essenziale della corrente scandinava di “Dogma”, “Private Fragments of Bosnia è un mio regalo dedicato a Svjetlana, la mia migliore amica di origine bosniaca, che tramite il mio lavoro volevo convincere a tornare ancora una volta a Mostar, dov’è nata(…). Volevo farle ritrovare la speranza, che aveva perso dopo essersene andata in America ai tempi del conflitto”.
Nel 2009 ha realizzato il pluripremiato Mostar United (Miglior Documentario al Dokma, Slovenjia, secondo premio del Pubblico al Trieste Film Festival, Nomination Prix Europa 2009): il protagonista è un ex combattente della guerra di Bosnia-Erzegovina , ora impegnato a trasmettere alle nuove generazioni il senso perduto dell’unità sul campo della sua scuola calcio del Velez, la squadra storica di Mostar, mentre suo figlio, uno degli allievi, sogna un ingaggio in Europa e una vita lontana dall’odio.
È del 2015 il bellissimo The Perfect Circle, nato da un’esperienza personale dell’autrice, dove si intrecciano due storie d’amore e la possibilità di ritrovare il senso del vivere quando si sta per morire: ricoverati in un Hospice, i due protagonisti cercano di afferrare ogni sprazzo di vita nel tempo che è loro concesso, circondati dai loro cari. “Quando ho trovato l’hospice Casa Madonna dell’Uliveto, sulle colline reggiane a pochi km da casa mia, ho capito che era il luogo perfetto in cui ambientare la mia storia. Due ospiti, in particolare, hanno attirato la mia attenzione, Ivano e Meris, un vecchio burbero arrabbiato col mondo e una dolce signora rassegnata al suo destino. Non mi aspettavo che mi trascinassero dentro alle loro vite, ma ho lasciato che accadesse e, senza accorgermene, mi sono ritrovata di fronte alla vita e non più alla malattia.” (da una nota dell’autrice).
In Verso casa, sempre del 2015, la regista segue l’amica Svjetlana nel suo ritorno a Mostar, in un viaggio di speranza e di riconciliazione. E due donne legate da amicizia e passione politica sono le protagoniste di I Had A Dream (2018): in un meta-racconto che torna indietro nel tempo, il film esplora l’Italia degli ultimi 10 anni, dalle elezioni del 2008, attraverso l’impegno istituzionale e la vita quotidiana di Daniela, consigliera comunale e poi assessora del Comune di Carpi, e Manuela, Onorevole del Parlamento Italiano.
Mostar United, The Perfect Circle e I Had a Dream sono stati proiettati al Cinema Rosebud.

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