Alessandra Calò_Secret Garden

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Alessandra Calo racconta Secret Garden, un progetto che porta avanti dal 2014.
“Rappresenta il paesaggio interiore che si nasconde a prima vista ma che può essere scoperto da chi è capace di guardare oltre l’apparenza. Trattasi di una installazione itinerante, un’opera dove fotografia, botanica e letteratura si uniscono.
Ogni ritratto è una antica lastra ritrovata che recupera un nome e un’avventura, grazie dall’immaginazione di scrittrici contemporanee invitate a prendere parte al progetto. Mentre l’autrice compone il testo, io rielaboro l’immagine scelta attraverso la creazione di un erbario tridimensionale che si pospone alla lastra creando visivamente una immagine inedita, che si rinnova ogni volta che l’occhio umano la percepisce.
Unendo i diversi elementi, l’opera viaggia su un doppio binario fatto di tempo reale e immaginazione, facendo decadere l’esigenza di una lettura chiara e fedele ancorata all’immagine.

Una delle prime autrici coinvolte nel progetto è stata Rossella Bianchi, la scrittrice transessuale, che ancora oggi lavora nel ghetto, i vicoli genovesi del quartiere di Pre’, intorno a piazza Don Gallo.

Con Rossella nel novembre 2015, ho realizzato l’opera a cui lei ha dato il nome di Akiko. Rossella l’ho scelta per il suo coraggio e la sua storia, fatta di battaglie pur di per vivere la propria identità. Scappata dalle campagne di Lucca e da una serie di avventure giovanili, arriva nel ghetto di Genova negli anni 70. Qui le trans sopravvivevano prostituendosi e le lanterne rosse davanti le loro case indicavano i loro “negozi”. Si vendeva la vita e Rossella – per mezzo secolo – decide che quella è la sua strada. Da quelle parti identità è sinonimo di reato e quotidianamente ci si scontra con violenza, pregiudizio ed emarginazione. Carcere, sanatorio (dove vede morire le sue amiche) non la spezzano: Rossella dichiara di sentirsi fortunata e libera perché nella sua vita ha scelto la verità ed ha scelto di essere.
Un’ incontro le cambia radicalmente la vita e lo descrive lei stessa cosi: «Nel 2007 incontro Don Andrea Gallo. Le sue parole me le ricordo ancora – ragazze, voi non dovete rendere conto a nessuno, solo al vostro cuore. Cercate dio in voi stessi perché dio è lì – Lui aveva la capacità di guardare oltre. Il suo messaggio di inclusione e speranza era rivoluzionario e grazie a lui ho iniziato a rendermi conto che avevo ancora dei valori. Insieme alle trans del ghetto costituimmo l’associazione Princesas, per la difesa dei diritti transgender, dove io ero presidente. Anche se l’associazione non c’è più, la mia vita ha preso un’altra direzione: sono diventata scrittrice, ho pubblicato due libri autobiografici (In Via del Campo nascono i fiori, 2014; Angeli con le ali bagnate, 2016) ed uno su Don Gallo (L’amico degli ultimi. Don Gallo visto dalle Princesas, 2018), dove racconto il nostro percorso fino a quel senso di terribile vuoto che la sua dipartita ci ha lasciato.

Il testo scritto per Secret Garden è un inedito tratto dalla bozza del mio penultimo libro. E’ un pensiero intimo, un frammento autobiografico che va ad inserirsi perfettamente nel progetto di Alessandra, dove emerge chiaro un “racconto corale” sulla condizione della donna che si evolve e cambia (forse non abbastanza) dall’Ottocento a oggi.
Quando ho visto l’opera la prima volta, mi sono emozionata: nell’accostarsi a queste immagini si può sbirciare dentro all’intimità di queste donne, leggere frammenti di un’esistenza di gioie e dolori, solitudine, sogni. Si possono seguire i fili individuali intrecciati a un percorso collettivo verso una maggiore libertà ed emancipazione. Oggi è il 17 maggio. Oggi questa libertà la sento meno distante. Domani, diventerà più vicina.»

 

Alessandra Calò (Taranto, 1977)

Artista visiva, sperimenta l’uso di nuovi linguaggi per approfondire temi legati a memoria e identità. Pratica dominante nel suo lavoro è il recupero e la reinterpretazione di materiali d’archivio con i quali realizza opere d’arte, presenti in collezioni pubbliche e private.
Nel 2014 vince il premio Fotografia Europea; nel 2015 è tra i finalisti premio Francesco Fabbri per la fotografia. Nel 2016 è vincitrice del Premio Combat con l’installazione Secret Garden e nel 2018 vince il premio Tribew di Circulations Festival.
Ha pubblicato il libro Secret Garden con Danilo Montanari Editore, ottenendo la menzione speciale al Premio Marco Bastianelli come miglior libro pubblicato in Italia nel 2018, successivamente inserito in alcune collezioni, tra cui MOMA (New York).
Il progetto Secret Garden ha rappresentato l’Italia per la XIV Giornata del Contemporaneo in Spagna.

www.alessandracalo.it

 

Tutti i bambini quando nascono sono angeli con le ali bianche e immacolate.
Anch’io quando sono nato ero un angelo, ma le mie ali erano bagnate.
“Pazienza” mi sono detto, “il sole le asciugherà”. Ma il sole era sempre dietro l’angolo e io non sono mai riuscito a raggiugerlo.
Sono rimasto con le mie ali bagnate e non sono riuscito a volare.
Ma un angelo che non vola, che angelo è? Così hanno cominciato a guardarmi con diffidenza, paura e anche disprezzo.
Nel tempo mi sono accorto che specie di notte potevo brillare di luce propria, essere bello da vedere, anche più bello di angeli dalle ali immacolate. Il mio torto più grande? Non rassegnarmi a scomparire alla luce del giorno ma restare lì, con le mie ali grigie e bagnate.
E allora ti accorgi che ti guardano incuriositi, qualcuno con accondiscendente simpatia, altri con indifferenza, i più con disprezzo.
Sei la cosa che mi ferisce di più? Il fatto che quasi sempre quelli che mi guardano con disprezzo sono quelli che sono venuti ad ammirarmi nel buio della notte.

Akiko

In copertina foto di Alessandra Calò, da Secret Garden

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