La storia comincia così_Graziano Pompili
Francesca Monti, che lavora presso i Musei Civici di Reggio Emilia, ha raggiunto telefonicamente Graziano Pompili per chiedergli un contributo di pensiero e narrazione sulla sua esperienza artistica a Langhirano in riferimento alla sua opera “Incendium”, che è esposta insieme a quelle di altri artisti presso l’azienda produttrice di prosciutti dei Fratelli Galloni, ricostruita dopo la distruzione dovuta a un terribile incendio avvento nel 2016, e a “il Borgo”, opera da lui realizzata, sempre nella stessa zona, nell’ambito del progetto “Sentiero d’Arte”.
Queste le parole di Graziano Pompili:
“Cara Francesca,
grazie per l’invito che mi avete fatto. Subito sono rimasto perplesso, come succedeva a scuola quando ti aprivano la busta del tema di italiano. Ma poi ho subito trovato la traccia giusta. Dunque, la storia comincia così…
Il 14 Luglio 2016, in quel di Langhirano – luogo ben noto per la presenza di svariate aziende produttrici di prosciutto – scoppia nella ditta Fratelli Galloni un disastroso incendio che imperversa per svariati giorni e che i pompieri, giunti anche da fuori provincia, riescono con grande fatica infine a domare. La fabbrica è ridotta in macerie: tonnellate di lacerti informi di quelli che erano stati macchinari, depositi, forni ed altro ancora che non so. Un disastro!
I titolari dell’azienda, Mirella e Carlo Galloni, mentre si stanno demolendo ed ammassando pezzi di ferro (che con l’altissimo calore hanno preso le forme più strane) osservano, con occhio diverso, immagini che non sono più. I fratelli Galloni hanno dunque l’ “illuminazione”, anche forse su suggerimento di Alberto Vettori, artista di loro conoscenza, di creare opere d’arte con i resti di quelli che erano preziosi attrezzi del lavoro dell’azienda. A questo punto vengono invitati alcuni artisti a realizzare opere d’arte da collocare vicino all’azienda rinnovata. Gli artisti invitati sono: il sottoscritto, Graziano Pompili; Candida Ferrari; Danilo Cassano; Alberto Vettori; Luca Paini; Aurora Fabri.
Questo, Francesca, è il cosiddetto “evento” che mi porta a conoscere due persone meravigliose… Mirella e Carlo Galloni, proprietari dell’azienda, con i quali si è creato un rapporto di stima e di amicizia, di condivisione di intenti (oserei dire anche di affetto), che alla mia età non mi sarei aspettato.. Dopo questa esperienza, condivisa ed apprezzata anche dagli abitanti della zona, altri industriali si rendono disponibili a sostenere un nuovo progetto e, fra querce e vigneti, nasce “Il sentiero d’arte”.
Il sentiero parte dal castello di Torrechiara e si snoda per 6 Km scendendo dalla collina. Lungo questo percorso, ancora in itinere, si stanno collocando altre sculture.”
Dalle parole di Graziano Pompili emerge la sua stima nei confronti di persone che non hanno voluto arrendersi a un evento così distruttivo. Da un accadimento così nefasto hanno cercato invece di trarre nuovo vigore immaginando prospettive inedite per il futuro e chiedendo ad artisti di utilizzare i residui dell’incendio per realizzare opere d’arte. Le installazioni, collocate nel cortile della azienda ricostruita, comunicano la forte carica emotiva dei materiali bruciati riutilizzati e recuperano contestualmente la memoria di un’azienda che opera nel territorio da 60 anni.
La forte sincronia di visione fra artisti e imprenditori ha successivamente portato a una collaborazione anche per la realizzazione del “Sentiero d’Arte”, un percorso immerso nella natura in cui sono installate, insieme a un’altra scultura di Pompili, opere degli artisti Danilo Cassano, Mirta Carroli, Giovanni Sala, Candida Ferrari, Alberto Vettori e Alberto Timossi, Oscar Accorsi e Lorella Salvagni. Come ha raccontato Graziano Pompili, il sentiero, di circa 6 km, si sviluppa seguendo il quattrocentesco Canale di San Michele, un corso d’acqua che attraversa prati e colline, boschetti e vigneti, in un ambiente naturale rimasto immutato nei secoli. Il torrente è stato fonte di ispirazione per gli artisti coinvolti.
Come si legge nel sito dedicato al Sentiero gli artisti selezionati per il progetto hanno realizzato opere di forte valenza intellettuale e poetica che, nel rispetto della specifica situazione ambientale, ne interpretano luci e atmosfere.(…) Un percorso di condivisione, volto a rafforzare il rapporto fra cultura, salute psicofisica, benessere fra chi vive o frequenta questi luoghi, fra i più belli della Val Parma, quale investimento sul “buon vivere” e sul miglioramento collettivo, facendo crescere l’intera comunità, locale ed esterna.
Per chi volesse vedere le opere d’arte immerse nella natura lungo la bellissima passeggiata: sentieroditorrechiara.it
Graziano Pompili nasce a Fiume, in Istria. Ben presto si trasferisce con la famiglia a Faenza dove cresce vicino a una cava di argilla; proprio la cava sarà all’origine del sue destino da scultore. Studia all’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica, dove ha come maestri Anselmo Bucci, Giuseppe Liverani, Angelo Biancini e Carlo Zauli. Negli anni Sessanta, inizia la sua attività artistica privilegiando l’uso della ceramica. Intanto si trasferisce a Reggio Emilia, dove continua il suo percorso didattico all’Istituto d’Arte Gaetano Chierici, e che continua poi frequentando il corso di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, con gli insegnanti Mastroianni e Ghermandi. Negli anni Settanta inizia l’attività espositiva di scultore, che si divide tra mostre personali, mostre collettive e opere monumentali. Molte opere si trovano oggi nelle collezioni permanenti di musei di arte contemporanea italiani e nel mondo. Ben presto inizia anche a insegnare all’Istituto d’Arte Gaetano Chierici a Reggio Emilia e successivamente all’Accademia delle Belle Arti di Bologna e all’Accademia delle Belle Arti di Brera, a Milano. Graziano Pompili vive e lavora a Montecchio Emilia, in provincia di Reggio Emilia, prediligendo la scultura in marmo e granito.