Le fiabe di zia Nina

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le fiabe di Zia Nina

Le fiabe di zia Nina, raccontate all’aria aperta seduti nel prato, o nell’aria quieta della sera prima di dormire. Storie inventate lì per lì e poi, molti anni dopo, trascritte in un quaderno. Fiabe senza tempo, che arrivano dal secolo scorso perpetuando valori eterni e che oggi rivivono in un albo illustrato.

L’idea di Giovanna Borziani Bondavalli, curatrice del volume, di dare alle stampe alcune di quelle fiabe che si sentiva raccontare da bambina dalla “zia Nina” (al secolo la maestra Amelia Liccione) è non solo un tributo alla fantasiosa capacità creativa della zia, ma anche il desiderio di rendere possibile rivivere lo stesso incanto che si ricorda di quando si era bambini; riproponendo, anche ai piccoli di oggi, un sapere mai letto e mai uguale a se stesso, ma denso della voglia di comunicare, tra realtà e immaginazione, la possibilità di una vita fatta anche di sogni.

“Le favole di questo libro appariranno forse desuete al lettore contemporaneo…”, con una nota a inizio volume sembra avvertire così l’editore (Consulta librieprogetti) gli amanti della narrazione illustrata: ovviamente i più piccoli ma anche gli adulti che, fin dalla copertina stampata a lettere d’oro, ritroveranno – nei disegni di Elisa Pellacani stesi sulla carta con matite e chine colorate e nell’amorevole trascrizione con cui la curatrice ha ridato vita a parte dei quaderni lasciatile dalla zia – un mondo forse lontano. Ma anche qualcuno di quegli insegnamenti rimasti immutati dai cambi sociali e culturali che, nascosti tra principi alla ricerca di mondi favolosi e presenze magiche del mondo animale e vegetale, fanno del raccontare la ripetuta speranza che un mondo migliore sia, infine, quasi sempre possibile.

“Le fiabe di zia Nina” è appena arrivato nelle librerie fisiche e virtuali dopo l’accurato lavoro illustrativo e di impaginato con le carte morbide e il formato non troppo ingombrante. I testi sono stati lasciati immutati così come l’autrice, forse per non scordarli visto che negli anni continuava a raccontarli sempre a voce, li aveva scritti su quaderni scolastici; le illustrazioni della Pellacani, in oltre quaranta tavole ricche nei dettagli e nelle cromie liberamente interpretate con ferri del mestiere rigorosamente analogici, a distanza di anni sono a loro volta uno sguardo pieno di meraviglia che lascia al lettore aperta la possibilità di reinterpretare e raccontare di nuovo fiabe senza tempo. E chissà, rileggerle, o anche ridisegnarle, per proseguire quell’antica arte del raccontare fantastico che vive e si rinnova nella lettura e nell’ascolto.

 

Amelia Liccione (autrice, 1903-1988)

Maestra elementare ricca d’inventiva e creatività, amava la musica e suonava il pianoforte; costruiva bambole di pezza e giocattoli per i nipoti. In famiglia era chiamata Nina, ma per i nipotini era Zia Micia. Scrisse oltre settanta fiabe che raccontava loro, incantati dai quei mondi favolosi e dalle peripezie dei loro personaggi. Dalla raccolta, ritrovata nei suoi quaderni, ne sono state scelte per questo libro dieci. Non sono fiabe copiate da altri, ma frutto della fantasia di zia Nina, che si è voluto lasciare nello stile letterario e nella sensibilità proprie del suo tempo. Nina amava molto i bambini: a loro, queste fiabe sono dedicate.

Giovanna Borziani Bondavalli (curatrice)

Laureata presso l’Università di Bologna in pedagogia e in lettere, studiosa della storia locale e socia effettiva della Deputazione di Storia Patria delle Antiche Provincie Modenesi, è la nipote alla quale zia Nina ha lasciato in eredità le fiabe che aveva raccontato anche a lei, quand’era bambina. Giovanna ha curato la scelta di alcune di esse e le ha affidate alla matita di Elisa Pellacani per accompagnare con immagini e colori le parole. Il testo è stato lasciato così come lo aveva scritto la zia, in un quaderno di scuola, negli anni ’70.

Elisa Pellacani (illustrazioni e progettazione del volume)

Laureata in storia dell’arte a Parma, poi diplomata presso l’Istituto superiore per le Industrie Artistiche di Urbino, ha proseguito i suoi studi con la discussione di una tesi in antropologia e etnografia all’Universitat Central di Barcellona. Tra i mezzi espressivi che usa – la fotografia, l’arte orafa, la stampa – il disegno è fin da bambina la sua compagnia preferita, con cui realizza immagini per il mondo degli adulti o quello dei più piccoli, che a volte le sembrano somigliarsi parecchio. Condivide la gioia della creatività nell’attività laboratoriale e svolge ricerche con cui indaga la realtà sociale e culturale attraverso la produzione artistica. 

La casa editrice Consulta librieprogetti nasce a Reggio Emilia vent’anni fa. Cura progetti editoriali finalizzati all’identificazione di materiali e di formati che possano esprimere con coerenza l’idea dell’opera da pubblicare. Ha in catalogo opere dimenticate o da riscoprire ma anche inediti di autori contemporanei. Alla narrativa e alla poesia (cui dedica due premi letterari nazionali) affianca collane di saggistica, di storia e di libri illustrati. Da una decina d’anni riserva una particolare attenzione alla valorizzazione di Silvio D’Arzo, al libro d’artista e a forme narrative “altre”, oltre all’aspetto di ricerca sociale e antropologica. Alcune sue pubblicazioni sono tradotte in altre lingue e vengono diffuse anche all’estero. La sua mail è edizioniconsulta@virgilio.it

Le fiabe di zia Nina, a cura di Giovanna Borziani Bondavalli, illustrato da Elisa Pellacani, Consulta librieprogetti, collana “altri mondi”, 2020, pag. 96, quadricromia e sovrimpressione in oro a caldo.

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