RicercaRE. Laboratorio di nuove scritture
Quando la prosa e la poesia erano oggetto di confronto pubblico
Dedicato a Nanni Balestrini
di Patrizia Paterlini
“Il termine “industria culturale” presuppone dei consumatori e dei ricavi, misurabili in quantità di pubblico. Da esso deve dunque trovare una risposta, adeguandosi ai suoi gusti o almeno alle sue aspettative. La creazione si svolge invece su un altro piano, quello della ricerca che, come per la scienza, non dovrebbe essere condizionata da immediati riscontri di mercato. Ma purtroppo questo non avviene quasi mai, e tanto meno in un paese così malridotto come è il nostro oggi”.
Nanni Balestrini
Espressioni quali “arte pubblica”, “arte nello spazio pubblico”, “arte come pratica sociale” si rincorrono negli scritti di arte contemporanea in questi anni celando una realtà articolata e ambivalente.
Con questo contributo, dedicato a Nanni Balestrini – poeta e romanziere, attivo anche nel campo delle arti visive, acutissimo osservatore dei rivolgimenti sociali, politici e culturali dell’Italia, consapevole delle responsabilità morali e ideologiche connaturate al ruolo dell’artista – vorrei ricordare l’esperienza reggiana di Ricercare, Laboratorio di nuove scritture come luminoso esempio di letteratura in pubblico.
La manifestazione, a cura di Nanni Balestrini, di Renato Barilli , e di due forze reggiane come l’editore Ivano Burani e lo scrittore Giuseppe Caliceti (a cui in seguito si aggiungeranno altre figure come Tommaso Ottonieri, Silvia Ballestra, Angelo Guglielmi Piergiorgio Paterlini, Giulio Mozzi, Laura Lepri, ecc), concepita per celebrare, nel 1993, il trentennale del Gruppo 63, ebbe il merito per oltre un decennio di porre Reggio Emilia al centro del dibattito culturale italiano e di movimentare la scena letteraria, rilanciando la dialettica, tipica degli anni Sessanta, fra i difensori di una letteratura composta “tradizionale” e i sostenitori della sperimentazione.
Per Balestrini, ma anche per Renato Barilli e la maggior parte dei componenti del comitato scientifico il linguaggio si collocava in opposizione ai dogmi e al conformismo e aveva come fine quello di scuotere le coscienze dei lettori, stimolando una lettura più partecipata e consapevole tanto dell’opera d’arte quanto del caos della realtà.
RicercaRE, il laboratorio di nuove scritture, promosso dal comune di Reggio Emilia, con il patrocinio del Ministero ai Beni ed Attività Culturali, e con il contributo di Omnitel, dal 1993 al 2004, nella sala degli specchi del Teatro Valli, rinverdiva i riti che già erano stati del tedesco Gruppo 47 e del Gruppo 63, ovvero gli incontri in cui autori di testi in prosa o in poesia, ispirati alle linee più avanzate della ricerca letteraria, si presentavano a un pubblico di esperti – critici, docenti universitari, editor, editori, scrittori e giornalisti – ma anche ad un pubblico di semplici appassionati, per leggere dei brani inediti dei loro lavori recenti, accettando di essere subito sottoposti alle più spietate analisi critiche.
Tra i critici, editori, studiosi, scrittori e giornalisti invitati al dibattito, ricordo ad esempio Marco Belpoliti, Massimo Canalini, Roberto Carnero, Severino Cesari, Remo Ceserani, Arnaldo Colasanti, Andrea Cortellessa, Maria Corti, Carlo Donati, Mirella Fulvi, Stefano Giovanardi, Giuliano Gramigna, Filippo La Porta, Francesco Leonetti, Romano Luperini, Niva Lorenzini, Giulio Mozzi, Piero Negri, Tommaso Ottonieri, Ermanno Paccagnini, Piersandro Pallavicini, Walter Pedullà, Pier Luigi Pellini, Alfredo Ronci, Edoardo Sanguineti, Reinhard Sauer, Walter Siti, Vittorio Spinazzola, Gianni Turchetta, Lello Voce.
Con questa formula così originale, basata sulla discussione pubblica, RicercaRE seppe diventare un appuntamento fondamentale per comprendere lo stato di salute della ricerca narrativa e poetica contemporanea e attribuire una nuova visibilità agli autori di casa nostra.
Da Reggio passarono, grazie alla manifestazione scrittori e poeti all’epoca non ancora affermati come Ammaniti, Brizzi, Ballestra, Bugaro, Dazieri, Franzoso, Mozzi, Nori, Nove, Santacroce, Scarpa, Vinci, Voce, Voltolini, ma anche nomi importanti e noti come quello di Busi, Sanguineti, Pagliarani ecc.
Gli incontri reggiani, la cui fama si estendeva ben oltre i confini regionali, costituivano una sorta di ponte tra le ormai lontane esperienze della neoavanguardia italiana e quanto andava facendo una nuova ondata di autori, per i quali non a caso furono volta a volta avanzate le etichette di “Gruppo 93”, per la poesia, e di “cannibali” o “gioventù cannibale”, per la prosa.
La ricerca, la valorizzazione dei autori, senza definire però criteri anagrafici precisi, era il faro che guidava l’appuntamento annuale, che spesso spianò la strada a successi editoriali di critica e pubblico anche grazie all’attenzione della collana Stile libero di Einaudi, guidata da Severino Cesari e Repetti o di Massimo Canalini di Transeuropa e la collaborazione di riviste come tra le altre “L’Immaginazione” di Manni ed. e di case editrici particolarmente impegnate nella ricerca di nuovi scrittori.
Nel Duemila poi si fece sempre più accentuato l’interesse per linguaggi liberi che sconfinavano dall’identità nazionale e mescolavano idiomi e generi con focus dedicati all’inghilterra, alla Francia e alla Germania. La formula della discussione pubblica tuttavia rimase sempre il cuore di Ricercare.
La manifestazione ospitò sempre, oltre ai narratori, voci poetiche tra le più importanti e originali del panorama artistico in Italia e, sulla direttrice della contaminazione, riservò uno sguardo particolare alle voci femminili che intrecciavano scrittura e performance, in un confronto diretto con il pubblico ascolto.
Per avere una panoramica seppure essenziale degli autori in prosa che si sono susseguiti nel corso delle diverse edizioni segnalo un’antologia: “Narrative Invaders. Sette anni di «Ricercare» 1993-1999” (ed. Testo & Immagine collana Controsegni, 2000), raccolta di 32 racconti che contribuì all’affermazione di giovani autori tuttora attivi nel panorama letterario italiano: Niccolò Ammaniti, Silvia Ballestra (ex Under 25), Simone Battig, Marco Berisso, Luisa Brancaccio, Davide Bregola, Enrico Brizzi, Romolo Bugaro, Giuseppe Caliceti, Rossana Campo, Mauro Covacich, la reggiana Greta Danes, Sandrone Dazieri, Giuseppe Ferrandino, Marco Franzoso, Matteo Galiazzo, Peppe Lanzetta, Stefano Massaron, Giulio Mozzi, Paolo Nelli, Paolo Nori, Aldo Nove, Tommaso Ottonieri, Francesco Piccolo, Antonio Rezza, Livio Romano, Maurizio Salabelle, Isabella Santacroce, Tiziano Scarpa, Vitaliano Trevisan, Simona Vinci, Lello Voce, Dario Voltolini.
Scheda del volume Narrative invaders
Il volume è acquistabile con 18app e carta del docente
Per ulteriori approfondimenti sul gruppo 63, un episodio dedicato su RaiScuola
Per approfondire, una pagina dedicata su progetto Babele e un video dal progetto RicercaBo