Suoni dai Balconi

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Concerti sospesi nei quartieri di Reggio Emilia
Caterina Tonon e Simona Silvestri

Il patrimonio architettonico di Reggio Emilia è parte essenziale della sua identità culturale. Un’identità plurale e stratificata, a cui contribuiscono sia la conformazione degli spazi urbani sia i processi sociali e culturali che in essi avvengono. Il linguaggio dell’arte, in particolare quello della musica, è lo strumento privilegiato per interpretare e qualificare lo spazio urbano non solo in termini fisici, ma come crocevia di istanze culturali e relazionali. Nel 2018 e 2019, nel mese di settembre, alcuni quartieri reggiani hanno ospitato Suoni dai balconi, rassegna itinerante di “concerti sospesi” promossa da Associazione culturale Pocket (quelli di Tipo Magazine) in collaborazione con Arci, Idee di gomma e AccQua – Accademia di quartiere, con il sostegno del Comune di Reggio Emilia (nell’ambito del bando Restate), Acer, Sunia e Capelli Service. Una proposta inedita per il quartiere e i suoi abitanti, invitati a ospitare sul proprio terrazzo l’esibizione di un musicista, mentre il pubblico si raccoglie sulla strada o negli spazi residenziali comuni.

Il programma musicale è affidato al maestro Mirco Ghirardini, con una formula di ascolto non consueta: gli artisti, reggiani e non solo, si esibiscono dai balconi delle abitazioni come su un palcoscenico, e il pubblico assiste ai concerti con il naso all’insù. L’offerta musicale, eterogenea e di qualità, spazia dalla classica al jazz, passando per la musica popolare e sperimentale. La collocazione degli artisti in posizione elevata permette di favorire la dimensione dell’ascolto e consente di attirare i curiosi e raggiungere anche un pubblico “spontaneo”. Un’idea differente di performance, che amplia e arricchisce lo spazio dello spettacolo grazie alla scenografia urbana. Un modo per provare a invertire le direttrici consolidate della cultura e trasformare i quartieri in destinazione. Proponendo un modo diverso di vivere luoghi non convenzionali del tessuto urbano, Suoni dai balconi è stato un piccolo esperimento di innovazione sociale e di relazioni dal basso, innescando un dialogo con il quartiere, superando l’estraneità, contribuendo a creare comunità. La ricerca puntuale di luoghi inediti e lontani dalle proposte musicali e di spettacolo abituali si è fortemente intrecciata con le politiche dell’amministrazione in tema di coesione sociale e attenzione ai territori.

Con l’obiettivo di offrire occasioni di socialità e sperimentare un nuovo utilizzo degli spazi, gli abitanti dei quartieri, le organizzazioni e le associazioni della zona sono stati coinvolti attivamente nella costruzione e nella realizzazione della rassegna, innescando una maggiore condivisione e ponendo le basi per un’alleanza propositiva. In due estati, sui “palchi sospesi” di Suoni dai balconi si sono esibiti – in ordine di apparizione – il violinista Daniele Richiedei in via Barchi, il fisarmonicista Thomas Sinigaglia in piazza Zara, il percussionista Luciano Bosi in via Balletti, Tiziano Bianchi alla tromba in via Don Pasquino Borghi, la cantante Elizangela Torricelli in piazza Stranieri, Mirco Ghirardini al clarinetto sul balcone del Municipio, il duo fisarmonica-clarinetto composto da Lorenzo Munari e Andrea Medici, in via Fratelli Rosselli e in piazza Casotti, il duo Mirco Ghirardini al clarinetto e Gianluigi Paganelli alla tuba in via Emilia San Pietro, la Banda di Quartiere in via Paradisi, il Quartetto di sassofoni della Spezia nella piazzetta del Gattaglio, il Genta-Ponzi Duo (chitarra e vibrafono) in via della Tromba.

Con centinaia di spettatori e uno “zoccolo duro” di affezionati che ha assistito a tutti i concerti, la rassegna è diventata un piccolo fenomeno di culto in città. L’originalità e la qualità del progetto hanno infatti allargato il target di riferimento dagli abitanti dei quartieri interessati all’intera cittadinanza, in particolare a chi va in cerca di proposte artistiche di valore in contesti non convenzionali.

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