Tomaso Clavarino_Quarantine Ballad

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Come una sorta di amara malinconia.

A volte nella vita gli eventi si susseguono uno dopo l’altro, non ti danno respiro. La notizia della gravidanza della mia compagna; un lutto che ci ha colpito nel profondo; l’impossibilità di ricevere un abbraccio da amici e parenti; l’Italia, e il mondo intero, bloccati da una pandemia.

Ecco allora l’esigenza di respirare, di tornare nel luogo in cui sono cresciuto, che da sempre ha rappresentato un rifugio sicuro: un’isola felice immersa in una tranquillità irreale, a pochi chilometri dalle zone più colpite dall’epidemia. Cocconato d’Asti, nel Basso Monferrato, Piemonte.

Nella seconda regione più colpita in Italia, a un passo dai focolai di COVID_19 che hanno piegato per mesi il Paese, qui tutto sembrava fluttuare in una surreale calma.

Ed è in questa realtà, come sospesa nel tempo e nello spazio, che è nata Quarantine Ballad, una sorta di ballata campestre, una narrazione personale di queste settimane che hanno bloccato l’Italia e il mondo intero, una ballata che parla di me, delle mie radici, di chi mi sta intorno, ma soprattutto della tensione che ha pervaso e che pervade tuttora le nostre vite.

Trovi le opere in Viale Timavo
Consulta la mappa! 

 

 


Tomaso Clavarino (Torino,1986) Fotografo documentarista, laureato in Storia Contemporanea. Dal 2012 i suoi lavori sono regolarmente pubblicati da magazine e media come Vogue, Newsweek, The New York Times, The Guardian, Der Spiegel, The Atlantic, The Washington Post, Vanity Fair, VICE, Gruppo L’Espresso.
In parallelo sviluppa anche progetti più personali e a lungo termine, che spesso vanno a toccare sia questioni sociali che l’indagine dei territori e della loro identità e rappresentazione. I suoi progetti sono stati esposti e proiettati in diverse gallerie, festival e spazi pubblici, come Fotografia Europea, Athens Photo Festival, Format19, PhotoKathmandu, Les Rencontres d’Arles, Encontros da Imagem, Angkor Photo Festival. Collabora con musei ed istituzioni, è co-curatore di Jest, spazio per la cultura fotografica a Torino, e docente allo IED.

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