Dacia Maraini_la grande festa

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Dacia Maraini ha accolto con l’entusiasmo di chi vuole far sentire il calore di un abbraccio, la proposta di poter partecipare al portale ‘Eventi a casa tua’. L’emergenza sanitaria ha imposto un fermo collettivo, ma la cultura è fluida e permanente, capace di reinventarsi per rispondere alla sua missione originaria: creare socialità.
E così ‘La cultura non starà al suo posto’ si sradica da chi la immagina come un motto fine a se stesso e prende vita traducendosi in azioni concrete che profumano di umanità: artiste e artisti, professionisti e professioniste hanno scelto di donare alla comunità contributi personali per offrire intrattenimento, approfondimenti, spunti di riflessione e quella leggerezza calviniana che ci sprona a vivere la vita planando sulle cose, senza macigni sul cuore. Esercizi di equilibrio non sempre facili, specialmente in tempi di pandemia.

Dacia Maraini, da sempre appassionata ai temi dei diritti, ancora una volta si ritrova ad essere una stella polare in mezzo al buio di un mondo che naviga su nuove rotte, omaggiando la nostra città con la lettura di alcuni brani tratti dal suo libro ‘La grande festa’, edito da Rizzoli nel 2011: un libro intenso e intimo che vede nella potenza del racconto e nella tempra del ricordo, la possibilità di accogliere e abbracciare, come in una grande festa, le persone amate; un vero e proprio omaggio alla capacità di vivere la vita con coraggio. “La storia, ogni storia, nasce quando ci sono un corpo e una mente che si preparano all’ascolto” e ce lo ricorda con fermezza e dolcezza la Maraini, che a partire dalla sua durissima esperienza vissuta da bambina in un campo di concentramento giapponese, trae la forza per donare parole di speranza.

Con inconfondibile maestria, la scrittrice intreccia ricordi e narrazioni e svela come la collettività non è tale senza quel senso di umanità che solo i legami possono creare: una nozione accompagnata dalla piacevolezza di un affetto intimo diventa una filastrocca che rende le conoscenze permanenti; la gioia inaspettata nel ricevere, quando non si ha niente, diventa uno sguardo attento sui processi che sottendono cura e attenzione; il risveglio di memorie ancestrali conferma l’amore come filo conduttore imprescindibile di una comunità. Ma con la stessa franchezza ci mette in guardia e rimarca quanto sia difficile vivere nella libertà e per la libertà, per ricordarci che i diritti richiedono una conquista continua e che possiamo essere liberi e libere solo se tutti e tutte lo sono. Nell’ascoltare il suo racconto, risuona un invito a rinnovare la scommessa tacita su una collettività che pone i legami al centro delle agende e la cura come pratica quotidiana che può rompere gli argini di superflui individualismi a favore di una consapevolezza che l’altro siamo noi.

Dacia Maraini è autrice di romanzi, racconti, opere teatrali, poesie e saggi, editi da Rizzoli e tradotti in oltre venti Paesi. Nel 1990 ha vinto il Premio Campiello con La lunga vita di Marainna Ucrìa e nel 1999 il Premio Strega con Buio.

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