Le storie ritrovate delle donne

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Progetto di lettura autobiografica al femminile e di scrittura sull’autobiografia breve

Dal gruppo di lettura  DoRaTe (donna racconta di te) al laboratorio di scrittura autobiografica nella Biblioteca di Rosta a Reggio Emilia

Dove collocare le storie delle donne che scrivono di sé, della famiglia di origine, della vita che attraversano? Sono storie significative e non nostalgiche alle quali dare un senso in una dimensione presente e futura. Altrimenti le storie riportano a galla una dimensione che rimane chiusa in un recinto. Da una ricerca in città e provincia sono emerse una cinquantina di testi autobiografici.

Le storie scritte dalle donne hanno bisogno di un rilancio etico. Ma dove collocarle? C’è un luogo che sa proteggerle, rilanciarle e dar loro il posto che si meritano?
Il luogo è diventato la Biblioteca di Rosta nuova, spazio creativo e di rilancio. Luogo di ricerca di linguaggi al femminile non per escludere quanto per rendere visibile l’invisibile. In biblioteca, una volta al mese, iscritte 30 lettrici, si leggono alcuni brani di un libro reggiano e si commenta il libro di un’autrice nazionale o internazionale.

Il gruppo nel tempo si è rivelato un luogo di condivisione culturale. Da qui l’idea di far nascere un laboratorio di scrittura autobiografica breve (non più di 3000 battute). Tre pubblicazioni, una collana tascabile con gli scritti di 12 scrittrici, di tutte le età : Frammenti di tenerezza, Ribellione e rose, Le altre. I due primi laboratori di scrittura sono avvenuti in presenza, il terzo online. Condotti da Pina Tromellini, scrittrice, Lia Rossi, poeta, Marilena Pelli, informatica.

Il gruppo nel tempo si è rivelato un luogo di condivisione culturale. Documentazioni e visite alla pinacoteca museale Maramotti. Da queste contaminazioni sono stati creati, in serate di lavoro, due arazzi-manifesti autobiografici, realizzati da alcuni partecipanti ai gruppi, con la supervisione di Marisa Iotti, artista di Fiberart. Uno Ribellioni e rose nella vita delle donne e l’altro Pagine scucite, attualmente esposti in biblioteca.

Manifesti creati dal gruppo con Marisa Iotti artista di Fiberart

Il prossimo appuntamento è previsto il 28 maggio 2021 , e sarà con noi il Prof Duccio Demetrio, in un incontro sull’autobiografia. “La vita degli altri per immaginare la nostra”. Duccio Demetrio ha fondato e diretto la Libera Università dell’autobiografia di Anghiari, inoltre è stato fino a qualche anno fa professore ordinario di filosofia dell’ educazione e della narrazione all’ Università Bicocca di Milano

Perchè Ribellioni e Rose

Le parole sono oggetti concreti che si toccano, si annusano. Si possono lanciare o lasciare lì, abbandonati per magari ritrovarli più tardi. Dentro alle parole ci sono immagini che le rendono preziose. Ci sono vissuti, entusiasmanti. Le parole sono anche cattive e feriscono come lame di coltello. Le parole vengono insegnate, in genere dai genitori. Altre colpiscono in volo, nell’aria, perché le parole non sono mai ferme. Esistono le parole della tradizione e quelle del progresso. Quelle che si lasciano catturare e quelle che se ne vanno. Capiscono di non essere ben accolte. Tutti si esprimono a parole. I bambini le sillabano, gli adulti le sanno comporre a volte artisticamente, sovente come oggetti incomprensibili. Per non farsi capire e per allontanare piuttosto che accogliere.

Le parole sono mondi in movimento.

La parola RIBELLIONE è una parola musicale. Greve e prolungata; batte il tempo con un suono martellante. Indica l’ora della crescita. Segnala un passaggio tra un’età e un’altra. Bisogna tagliare diversi cordoni ombelicali, chiudere porte, per aprirne altre. Ogni parola è un Giano Bifronte, nel senso che contiene il passato e il futuro. In grado di guardare dentro e anche fuori. Crescere è il tempo della ribellione, alla ricerca di uno spazio personale. Per imparare a volare da soli. La strada della ribellione a volte è faticosa. Gli inciampi si manifestano, ma il ribelle possiede il coraggio di osare, per riconoscersi.

Occorre disobbedire per diventare grandi.

Le parole di Mahatma Gandhi indicano un futuro etico in cui la disobbedienza diventa la forza del cambiamento. La filosofia di questo uomo, politico e innovatore di teorie non violente, riconosce nella scienza il valore dell’umanità. Crede nella ribellione per lottare contro ogni oppressione. Ognuno deve diventare l’immagine del mondo che vorrebbe. Ci sono parole che sostengono questi principi. Altre che rallentano e frenano il divenire. Queste ultime sono parole inaccettabili, quali: pazienza, abitudini, accontentarsi, chiusura, sottomissione. E ancora: ipocrisia, indifferenza, arrendersi, ignoranza, superficialità.

La pacificazione con se stessi e con il mondo, avviene quando le parole ritrovate, esprimono l’etica della convivenza.
La crescita individuale diventa così una crescita collettiva.

Il laboratorio su Ribellioni e Rose (maggio 2019) ha prodotto 14 storie.

 

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