FND / Aterballetto_In/Finito a Capri
In/Finito è un progetto di danza e fotografia per spazi urbani, naturali o storici.
L’idea progettuale è di mettere a confronto la dimensione – effimera per definizione – del movimento danzato con la fissità della sua rappresentazione fotografica, che coglie per sempre un singolo istante. Due diversi modi di pensare il corpo, di metterlo in dialogo non solo con lo spazio e il tempo, ma anche con l’occhio dello spettatore. Un singolo frame di danza in quest’ottica ha una risonanza al tempo stesso finita e infinita.
Il progetto è nato in collaborazione con Fondazione Palazzo Magnani / Fotografia Europea nel 2018, e ha inaugurato un nuovo indirizzo della Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, improntato alla ricerca di un dialogo profondo con i territori e con le diverse discipline performative ed artistiche. In particolare, In/Finito rappresenta al tempo stesso uno sguardo su alcune città o paesaggi, una riflessione sul rapporto tra danza e fotografia e un percorso di ricerca offerto a giovani artisti.
Sei coreografi under 35 hanno creato per singoli danzatori delle micro-performance di cinque minuti, ogni volta ambientate in spazi urbani o naturali. Le performance sono catturate ogni volta da un diverso fotografo, dal cui lavoro scaturisce una mostra.
In occasione della X edizione del Festival di Fotografia, nel giugno 2018, la Fondazione Capri ha scelto di valorizzare e di far rivivere le antiche ville dell’imperatore Tiberio – Villa Jovis, Villa Damecuta, Palazzo a Mare, restituendo allo spettatore il movimento dei corpi dei danzatori nelle aree archeologiche di Capri.
Come per tutti i soggetti figurativi la riflessione sul movimento ha attraversato la storia dell’arte nell’immaginario mutevole dei tempi e delle singole sensibilità che all’interno di questa ricerca scorgevano ispirazione e armonia. Ma ciò che ha rivoluzionato tale percorso interpretativo e tematico è stato l’impeto del moderno e la ricerca dell’istantaneità che hanno coinvolto la fotografia e i nuovi strumenti d’espressione artistica in un dibattito ancora attuale. Nel progetto La liquidità del movimento di Lorenzo Cicconi Massi, mai documentario ma soprattutto visionario, sono presenti, in maniera esplicita, le suggestioni di molti maestri del passato e, in particolare, i due protagonisti delle primissime ricerche sul tema del movimento: Eadweard Muybridge, Étienne Jules Marey, per arrivare alle suggestioni narrative del francese Jacques Lartigue.
Fotografie di Lorenzo Cicconi Massi
Coreografie:
Notturni
Coreografia Saul Daniele Ardillo
Musica Fryderyk Chopin (Notturno n.2 in E flat op. 9 by John Ogdon)
Interprete Ina Lesnakowski
Survivante
Coreografia Damiano Artale
Musica Etta Jones (Yes Sir That’s My Baby )
Interprete Ivana Mastroviti
L 180
Coreografia Hektor Budlla
Musica Jack Nitzsche (Charmaine)
Interprete Giulio Pighini
Purple Usurper
Coreografia Philippe Kratz
Musica Inga Copeland (Faith OG X //Advice to young girls ft. Actress)
Interprete Arianna Kob
Cemento
Coreografia Roberto Tedesco
Musica Wolfgang Amadeus Mozart (Piano Sonata No. 12 in F, K. 332: 2. Adagio)
Interprete Serena Vinzio
Maudit
Coreografia Diego Tortelli
Musica Isao Tomita (Suite Bergamasque / Clair de Lune, No. 3 – Claude Debussy)
Interprete Grace Lyell
Coordinamento della messa in scena di Carlo Cerri
La Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto è Centro di produzione della danza riconosciuto dal Ministero per i beni e le attività culturali italiano. Da sempre fucina di spettacoli per la compagnia Aterballetto, oggi è anche luogo di progettazione e ricerca ad ampio raggio. Attraverso il suo articolato progetto triennale diffonde l’arte della danza dalla Fonderia di Reggio Emilia in tutto il mondo.
Lorenzo Cicconi Massi è un autore eclettico. Erede diretto di Mario Giacomelli, il grande poeta del bianco e nero. L’obiettivo di Lorenzo Cicconi Massi si muove con naturalezza tra i diversi generi della fotografia: dal ritratto ambientato al paesaggio, per finire con le architetture e le astrazioni. Ma il racconto dello spazio animato sembra essere la sua vera prerogativa. La figura umana, che a volte appare decontestualizzata, alla fine del percorso visivo, o della sequenza, si integra perfettamente con i luoghi nella quale è inserita. La sua biografia dice delle sue competenze di storyteller sia con la camera fissa sia con il linguaggio del cinema.
Immagine di copertina @Viola Berlanda
In/Finito è un progetto di danza e fotografia per spazi urbani naturali o storici