Arturo Bertoldi_Al di là del tempo e dello spazio

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Al di là del tempo e dello spazio. Cori e duetti bizzarri prima del Covid-19

Natalie Cole & Nat King Cole “Unforgettable”

Duettare con un morto? Si può. Come si può rendere ancora più indimenticabile il duetto riuscendo contemporaneamente a vendere 14 milioni di copie del disco e a portarsi a casa 6 Grammy Awards. A superare le leggi della natura ci riuscì nel 1991 Natalie Cole in un album dedicato al padre, il grandissimo Nat King Cole. Natalie non solo incise i suoi “cavalli di battaglia”, ma fece un duetto con lui, deceduto 26 anni prima.

L’idea nacque dal fiuto di Joe Guercio che si era fatto le ossa con Elvis Presley.

“Unforgettable” rimane una canzone bellissima che rappresentò il più grande successo della cantante e un modo inusuale per ricordare un grande artista ed un poco conosciuto attivista per i diritti degli afroamericani.

Eric Whitacre “Water night”

Tra le tante cose bizzarre che ricorderemo di questa quarantena ci saranno sicuramente le esecuzioni virtuali. Ogni musicista a casa propria con sfondi improbabili, tanti rettangolini raccolti come in un puzzle sullo schermo del computer.
C’è, però, qualcuno che prima del Covid19 lanciò on line questa mania.
Eric Whitacre, compositore e direttore di coro statunitense, ebbe l’idea nel 2009.
Registrò se stesso mentre dirigeva un suo celebre brano “Lux Aurumque” e chiese ai suoi fan di cantarlo, registrandosi, e poi di mandargli il video. Fu un successo. Il primo Virtual Choir raccolse 185 cantanti, l’ultimo, il numero 6 registrato in questi mesi di quarantena, ha toccato i 17.562 esecutori da 129 Paesi diversi.
Il suo obiettivo era quello di unire le persone con la musica. Mi pare proprio che ci sia riuscito.

Madness “Our House (The People’s Palace Version)

Nel 2013 i Madness, celebre gruppo ska britannico, decise di ringraziare i propri fan invitandoli a cantare tutti insieme una delle loro hit più amate.
Un ringraziamento che i fan meritavano in pieno. E’, infatti, grazie a loro che i Madness si sono riuniti e hanno ricominciato a suonare, facendo ripartire un percorso che ha attraversato coerente, curioso e senza pura 40 anni di storia della musica pop.
“Our house” è un brano che racconta la vita di una tipica famiglia working class inglese con un taglio affettuoso ed ironico, come tanti pezzi del gruppo.
Un testo sincero, come le facce che si vedono nel video.

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