La Croce Verde a Reggio Emilia e la solidarietà reggiana

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a cura di: Centro Studi Musica e Grande Guerra (Reggio Emilia) e famiglia Menada

Nel 1912 alcuni cittadini reggiani, Enti pubblici e Istituzioni gettarono le basi della Croce Verde, un’associazione che assicurasse un pronto soccorso sicuro sia per la città che per la campagna. Le opinioni politiche erano diverse, ma l’accordo comune.
Nell’aprile 1914 entrò nel comitato direttivo Giuseppe Menada, figura di prestigio e convinto sostenitore del valore della solidarietà. La Croce Verde si dotò della sede, corredata di materiale medico e chirurgico e di «una modernissima lettiga» acquistata grazie ai contributi di enti, banche, cittadini. La Gazzetta di Reggio pubblicò i nomi dei sottoscrittori più in vista: il conte Spalletti, il barone Alberto Franchetti, il Partito Socialista trascinato dall’entusiasmo e convinzione di Camillo Prampolini; ma furono molti anche i cittadini che contribuirono con quello che potevano.

 

Reggio Emilia, sede della “Pubblica Assistenza Croce Verde”

 

Reggio Emilia. Il ridotto del Teatro Municipale trasformato in ospedale militare

Dopo l’entrata in guerra dell’Italia l’afflusso dei treni-ospedale carichi di feriti determinò un’impennata di interventi. L’autolettiga percorse oltre 12.000 chilometri solo nel 1915, realizzando più di 1000 interventi. La Croce Verde collaborò con la Croce Rossa alla quale era affidata l’organizzazione dei feriti su tutto il territorio nazionale.

Nel 1918 scoppiò un’epidemia di colera e la Croce Verde trasportò migliaia di ammalati all’Opizzoni, struttura sanitaria di isolamento alla periferia della città.
Nel 1922 Giovanni Menada all’assemblea dei soci disse: «E a tutto si provvide con due barche [lettighe] tirate a mano e con l’autolettiga».

Lettiga in dotazione alla Croce Verde per il trasporto dei soldati dai treni agli ospedali della città

Nel maggio del 1920 la bandiera della Croce Verde venne consegnata all’associazione da Maria Spallanzani Menada.
Maria Spallanzani nacque a Reggio Emilia il 6 giugno 1877 e a 24 anni sposò Giuseppe Menada; entrambi erano impegnati sul fronte della solidarietà: ad esempio, nel 1911 Maria provvedeva ad inviare pacchi con generi di conforto ai soldati italiani durante la guerra di Libia.
La sua qualifica era di dama della Croce rossa, e quando verso la metà di giugno 1915 cominciarono ad affluire dal fronte i primi soldati feriti, Maria coordinò e partecipò al lavoro delle infermiere negli ospedali allestiti in tutta fretta in città.
Nell’immediato dopoguerra fondò il Consultorio e dispensario lattanti e divezzi: l’istituzione, strettamente collegata alla locale Croce Verde, si proponeva di assistere ed aiutare le madri che non potevano prendersi cura dei figli. Nei locali della Croce Verde venivano fornite visite mediche gratuite, consigli di puericultura e igiene ed era in funzione un asilo nido per bambini fino ai tre anni. Si offriva inoltre ai figli delle mondariso, nel periodo del loro trasferimento in risaia, la possibilità di essere accuditi in modo permanente, notte e giorno.

Maria Spallanzani Menada con il padre Piero, colonnello, che ebbe il compito di organizzare il trasporto dei soldati feriti sui treni della C.R.I

Maria continuò ad occuparsi di madri e bambini anche quando
il Dispensario lattanti confluì nell’Opera Nazionale Maternità e Infanzia, creata in età fascista. Dal 1928 fu presidentessa delle Cucine di beneficenza e si occupò della cura di bambini appartenenti a famiglie povere, i quali venivano inviati alle colonie estive ed elioterapiche.

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale Maria Spallanzani Menada si ritrovò ancora una volta a dover organizzare il servizio di assistenza delle crocerossine reggiane, ma fu costretta ad abbandonare l’attività per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, già da alcuni anni non ottimali.

Morì il 2 luglio del 1942, assistita dalla figlia Paola la quale aveva precipitosamente lasciato l’Africa dove si trovava in missione, e che ne raccoglierà l’esempio e gli ideali.

Si ringrazia la famiglia Menada 
per aver messo a disposizione documenti dell’archivio privato

 

Per approfondire:

Sito web del Centro Studi Musica e Grande Guerra

Sito web della famiglia Menada

In copertina: Reggio Emilia, prima guerra mondiale: il gruppo di crocerossine reggiane, guidato da Maria Menada Spallanzani, (quinta da destra al centro) Ispettrice provinciale delle infermiere volontarie

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