Intervista a Viola Ardone

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di Giulio Saltarelli

Video-intervista di Giulio Saltarelli alla scrittrice Viola Ardone, che ci parla in particolare del suo ultimo libro, “Il treno dei bambini”: ispirandosi a fatti reali – l’iniziativa di solidarietà messa in atto dal Partito Comunista nel 1946 per trasferire temporaneamente bambini  di famiglie disagiate dal Sud al Nord dell’Italia e garantire loro migliori condizioni di  sopravvivenza – l’autrice racconta, attraverso la voce del suo piccolo protagonista, questo “viaggio della speranza”, le sue nuove prospettive di vita e il dolore della separazione.

Si ringraziano la Libreria All’Arco e Giulio Saltarelli per averci permesso di condividere la loro interessante iniziativa mettendo a disposizione le interviste anche su Youtube appositamente per la redazione Eventi a Casa tua. 

Viola Ardone (Napoli 1974) è laureata in Lettere  moderne con una tesi in Storia del teatro. Ha lavorato nel campo dell’editoria come  autrice di manuali per la scuola e attualmente insegna italiano e latino in un liceo. Protagonista del suo primo romanzo, La ricetta del cuore in subbuglio (2013) è Dafne, di professione architetto, donna indipendente e apparentemente sicura di sè, che vive la vita, i sentimenti e le emozioni come se fossero  equazioni matematiche con un’unica soluzione. Ma l’assenza di ricordi riguardo alla sua infanzia la porterà ad indagare e a far emergere, su consiglio di una psicoterapeuta, quella se stessa bambina che aveva dimenticato, insieme ad un passato a volte dolce, a volte oscuro e inquietante.
Una rivoluzione sentimentale (2016) racconta di Zelda, ricercatrice universitaria di buona famiglia, che si trova ad insegnare in un oscuro liceo di una immaginaria – ma solo nel nome – periferia napoletana: attraverso il rapporto con i suoi alunni, ragazzi che hanno appena iniziato a conoscere la vita e a scontrarsi con quello che non vogliono, si troverà coinvolta insieme a loro nella lotta contro una discarica che inquina l’intero paese. Sarà così costretta a distaccarsi dalla sua vita ordinata e asettica per affrontare la propria rivoluzione, nello scontro con una realtà intensa e sovversiva  fatta di amore, responsabilità, speranza e desiderio di riscatto.
Nel 2017 ha pubblicato  Cyrano dal naso strano, realizzato insieme all’illustratore Luca Dalisi: una rivisitazione del grande classico tardo-ottocentesco di Rostand  con le rime della filastrocca, divertente, tenera e non solo per bambini,  dove gli autori riescono ad affrontare con garbo temi come l’amore, la sofferenza,  la guerra e la diversità. L’ultima prova (Il romanzo di Nisida) del 2018 è il risultato del lavoro di un collettivo di scrittori – Valeria Parrella, Patrizia Rinaldi, Maurizio De Giovanni, Antonio Menna, Daniela De Crescenzo, Riccardo Brun e la stessa Viola Ardone – che hanno collaborato nel corso  di un laboratorio di scrittura nel carcere minorile di Nisida. Il libro narra la storia di un gruppo di giovani detenuti mentre si preparano a mettere in scena il Macbeth di William Shakespeare, guidati da due insegnanti. Nel corso del lavoro emergono via via le personalità dei ragazzi, vite molto giovani con un  passato pesante alle spalle e un futuro del quale non riescono ad avere la certezza.
 Il treno dei bambini (2019) è divenuto subito un caso letterario internazionale. La storia è ambientata tra il 1946 e il 1952 nell’Italia del dopoguerra, quando le condizioni di vita di molti bambini, soprattutto al Sud, erano durissime, con alti tassi di mortalità per malattie e denutrizione. Il Partito Comunista mise così  in atto un’operazione di solidarietà: i bambini dai 4 ai 12 anni, poveri o senza genitori, furono portati per un anno nel Centro Nord, ospitati da famiglie delle Marche e dell’Emilia-Romagna. Tra questi anche Amerigo, protagonista del libro, che a sette anni lascia a Napoli la madre e gli amici dei vicoli per salire su uno di quei treni e intraprendere il suo “viaggio della speranza”  – Speranza è anche il suo cognome – verso una nuova vita. Con la curiosità e l’intraprendenza dei bambini, Amerigo ben si adatterà a quel nuovo mondo, fino ad allora per lui sconosciuto, che gli offrirà un futuro, anche se il dolore della separazione riemergerà dopo anni  sotto forma di una ferita difficile da ricucire.

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