Mamimò_Progetto “Sirio” e “Parole Riflesse”

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“Progetto Sirio. La più luminosa delle stelle, il più luminoso degli incontri”

Progetto di teatro integrato per giovani adulti a cura del Centro Teatrale MaMiMò e dell’associazione Valore Aggiunto in collaborazione con Officina Educativa.  Il progetto è attivo dal 2018 e quest’anno era in corso di svolgimento la terza edizione.

Il palcoscenico è un cerchio magico in cui solo le cose più vere accadono, un territorio neutrale al di fuori della giurisdizione del Fato, dove le stelle possono essere scavalcate impunemente. Un posto più vero e più reale non esiste in tutto l’universo.
(PS Baber)

Il progetto Sirio prende vita nell’inverno del 2018. Per la prima volta un gruppo composto equamente da ragazzi diversamente abili e universitari di scienze dell’educazione si incontrano per avvicinarsi e scoprirsi attraverso il teatro. Grazie alla tenacia di Mariangela Simonazzi presidente dell’associazione Valore Aggiunto e della preziosa collaborazione di Maria Livia Violi di Officina Educativa ha preso vita un progetto che da tempo albergava nella mia testa. L’idea fondante di questo progetto è stato quello di creare un percorso educativo che abbia come centro l’individualità dei partecipanti. Questo progetto è nato dal desiderio di proporre un percorso inclusivo e di cittadinanza consapevole che rispondesse, attraverso il teatro, al desiderio di scoprirsi nelle proprie unicità livellando le barriere della diversità per trovare un comune linguaggio di espressione. Creare, agire, sperimentare, mettersi in discussione sono azioni che permettono all’uomo di costruire la propria identità, la quale orienta poi le scelte concrete.  Attraverso il lavoro alla scoperta di sé e l’interazione con gli altri, ho cercato di approfondire la conoscenza del proprio corpo e delle proprie capacità espressive e vocali, al fine di esplorare la propria creatività personale. Tale creatività, diversa per ognuno di noi , volta riscoperta diventerà ricchezza per il gruppo creando una miscellanea unica di pensieri e di emozioni. Il Teatro, infatti, è il luogo dove non esiste il giusto o lo sbagliato, ma solo la personale visione della realtà, la personale capacità di lettura del mondo. Creare una possibilità , un modello che possa essere replicabile e che sia esempio di integrazione e civiltà. Una luce, che come le stelle, continui a brillare. Fin dall’inizio è stato chiaro che l’unione tra ragazzi disabili e normodotati , teatralmente parlando , era una gran ricchezza, in questo percorso non si sono mai create situazioni prestazionali o giudicanti. La libertà e la spontaneità con cui i ragazzi con disabilità si sono approcciati agli esercizi ha immediatamente permesso anche ai ragazzi universitari di esprimersi liberamente , rendendo più veloce il processo di creazione e di apprendimento. La diversità è diventata fin da subito il motore per esprimere se stessi e il collante per l’intero gruppo. Da parte di tutti è stato molto forte l’ascolto e il rispetto reciproco e questo ha permesso loro di scoprire e superare i propri limiti personali. I timidi , trascinati dai più estroversi , hanno imparato a lasciarsi andare e viceversa coloro che invece sono più espressivi stanno imparando i tempi e i modi giusti per esprimersi. La crescita individuale del gruppo è stata costante e progressiva. Il clima di lavoro è sempre molto professionale, ho proposto esercizi per attori senza distinzioni ma adattandoli al contesto del gruppo. I ragazzi negli anni hanno fatto spettacoli e piccole messe in scena con professionalità e serietà. Uno degli obbiettivi raggiunti è che i ragazzi hanno stretto tra di loro relazioni di amicizia.  Permettendo loro di vivere le diversità come ricchezza e non come limite. Sono profondamente grata a tutti coloro che mi hanno permesso di realizzare questo progetto e spero che possa avere un grande futuro.
Cecilia Di Donato


“Progetto Parole Riflesse. Stimolare l’ascolto per garantire il futuro”
Percorso di inclusione sociale fra anziani, giovani e disabili svolto a novembre 2018  ad ottobre 2019
promosso dal Centro Teatrale MaMiMò,  in collaborazione con Università del Tempo Libero, Ordine Secolare Francescano, AUT AUT Ass. di Famiglie con portatori di Autismo Onlus, Coraggio Insieme si può, Pangea srl, Istituto Superiore Statale P. Gobetti.nell’area dell’Unione Tresinaro Secchia.

Il teatro come arte capace di unire diverse fragilità attraverso una ricerca autentica emotiva, relazionale e creativa. Il dialogo intergenerazionale come strumento per esperire situazioni e condividere esperienze. Studenti delle scuole superiori, ragazzi con disabilità e anziani dei centri diurni e non, uniti insieme in un percorso inclusivo e di cittadinanza consapevole con lo scopo di mettersi in gioco con il grande obiettivo dell’ascolto reciproco, dell’apertura verso gli altri e della condivisione di valori, esperienze e ricordi di ognuno dei partecipanti. “Creare, agire, sperimentare, mettersi in discussione permette all’uomo di costruire la propria identità, la quale orienta poi le scelte concrete.”

Il percorso si è strutturato attraverso le interviste svolte dai ragazzi nei centri diurni dell’Area, dalla drammaturgia collettiva scritta a partire dalle interviste svolte e con il laboratorio teatrale che ha visto mettersi in gioco insieme i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Gobetti e i ragazzi con disabilità. La conclusione è avvenuta il 19 e 20 ottobre al Polo Made di Scandiano con una due giorni di eventi che ha visto in programma lo spettacolo nato dal laboratorio svolto dagli studenti dell’istituto Gobetti e ragazzi con disabilità; lo spettacolo della compagnia Arditodesio “Mio fratello rincorre i dinosauri” e due incontri che hanno visto protagonisti le associazioni del territorio con l’Assessore Elisa Davoli del Comune di Scandiano, Federico Alberghini della Banda Rulli Frulli e Cecilia Di Donato del Centro Teatrale MaMiMò.

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