Per Xavier Dolan

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Contributo video di Sandra Campanini dell’ ufficio cinema del Comune di Reggio Emilia, che presenta il canadese Xavier Dolan, attore, regista, sceneggiatore e doppiatore, poco più che trentenne, giovane regista di fama internazionale, autore di ben otto film e vincitore di numerosi premi.

“Oggi una parte di me è morta e io non posso piangere. Questo perché ho dimenticato tutti i sintomi della sofferenza.”
Tom à la ferme (2013)

Ragazzi in bilico tra le incertezze della propria identità, giovani adulti alle prese con la felicità fragile dei sogni, la ricerca d’amore e le cicatrici del desiderio, madri eccessive e imperfette: sono questi i protagonisti dei film di Xavier Dolan, attore, regista , sceneggiatore e doppiatore, dapprima considerato l’enfant prodige del cinema canadese e ora, poco più che trentenne, giovane regista di fama internazionale, autore di ben otto film e vincitore di numerosi premi .
Nato a Québec il 20 marzo 1989, figlio dell’attore Manuel Tadros, inizia a lavorare da bambino nel mondo dello spettacolo, come protagonista di diversi spot pubblicitari e come attore in alcune produzioni televisive (Miséricorde, 1994; Omerta, la loi du silence, 1996), interpretando poi ruoli secondari in film quali J’en suis! (1997) e La forteresse suspendue (2001) prima di ottenere un apprezzabile successo come attore protagonista nella pellicola Martyrs (2008). Nello stesso anno debutta alla regia con il film J’ai tué ma mère, nel quale, come poi in Mommy del 2014, affronta il tema del rapporto disfunzionale di giovani e adolescenti con le figure materne, rappresentate come affettuose e opprimenti, complicate e incapaci di instaurare con i figli un rapporto di reciproca conoscenza. Selezionato per la Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes del 2009, il film vince ben tre premi.
Nel 2010 Dolan presenta al Festival di Cannes il suo secondo lungometraggio, Les amours imaginaires, una storia d’amore a tre che ha richiamato alla memoria il capolavoro di François Truffaut Jules e Jim; nel 2012 torna al festival francese con Lawrence Anyways nel quale, come nel successivo Tom à la ferme, affronta il tema della ricerca di un’identità sessuale e della consapevolezza della propria diversità. La fama in Italia arriva con Mommy (2014) che ottiene il Premio della giuria alla 67. edizione del Festival di Cannes. Nel 2016 firma la regia e la sceneggiatura di Juste la fin du monde (È solo la fine del mondo), trasposizione di un’opera teatrale del drammaturgo Jean-Luc Lagarce, con il quale vince il Grand Prix al Festival di Cannes: il film racconta il ritorno di un giovane drammaturgo prossimo alla morte nella casa della sua nevrotica famiglia dove regnano incomprensione e incomunicabilità. Nel 2018 realizza The Death and Life of John F. Donovan (La mia vita con John F. Donovan), storia della corrispondenza epistolare tra un famoso attore della tv americana, poi morto suicida, e un suo giovanissimo fan inglese: come nel suo film più recente, Matthias & Maxime (2019), Dolan torna ad affrontare il tema della solitudine e dell’amore ideale, dell’amore diverso e dell’amicizia che da quella solitudine dovrebbe proteggere e salvare. Senza dimenticare i sogni che nascono da infelicità e desiderio perchè, come ha dichiarato il regista, “I miei protagonisti sono pieni di speranza e hanno uno scopo, sono anime che lottano: non sempre vincono, ma non sono mai dei perdenti”. (1)

In ottobre-novembre 2015 il Cinema Rosebud, primo in Regione e in collaborazione con Movies Inspired, ha dedicato al regista una rassegna e un catalogo dal titolo Cognome e nome: Dolan Xavier.

(1) rollingstone.it, 21.3.2020
blog.xavierdolan.it

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