L’architettura è donna!

Condividi:

Vitruvio immaginò l’uomo in perfetta sintonia con le cose create; proporzione, armonia e simmetria in un sistema eco-compatibile dei principi generatori di qualsiasi opera, oggi poco considerati nell’attività di progettazione.
Da tempo, i meccanismi economici soverchiano la progettualità, il controllo della forma e persino la sostanza della professione dell’architetto. Tale situazione è stata determinata dai nuovi assetti mondiali, in particolare i mercati e le politiche economiche che non lasciano più spazio ad alcuna riflessione sul progetto, appiattendo i regolamenti e i cambiamenti. Il risultato presenta una sperequata dicotomia tra quantità e qualità, penalizzando il ruolo del progetto nei processi di trasformazione urbana, limitando e condizionando la funzione del suo autore: l’architetto.
Il “Malessere urbano” che la pandemia ha scatenato, potrebbe ricondurci alla bellezza degli spazi e farci apprezzare, attraverso questa ritrovata armonia, una nuova “normalità” fatta di meno costruito, più ecologia che consenta un’agevole mobilità e l’abitare intelligente nel rispetto dello ambiente. Sarà quindi importante ripensare il ruolo strategico di questa fondamentale professione, nella scelta selettiva di un modello diverso di città, del costruire e dell’abitare che cambieranno, dopo questo difficile evento traumatico di portata mondiale.
La visione delle città vuote, in tutto il mondo, ci mette di fronte ad una realtà che ha separato il luogo dell’abitare dal frenetico e disordinato dispiegarsi della vita quotidiana; lo stupore che nasce nel vedere le immagini dei luoghi conosciuti suscita una sensazione di disagio e ci costringe a riflettere sulla qualità degli spazi costruiti e sul nostro stile di vita.

In questo particolare contesto, il lavoro delle Architette, da sempre penalizzate dal sistema, assume un ruolo di rilevante importanza per le indiscutibili capacità di ‘concepimento e gestazione’ del progetto, e di comprensione delle esigenze estetiche, pratiche e razionali.  L’obiettivo comune sarà la definizione della forma di un contesto, residenziale e produttivo, in cui le esigenze di socialità e d’interazione tra tutti gli spazi potranno essere fruiti nel rispetto delle diverse esigenze.

Nadia Calzolari,
architetto, Consigliere dell’Ordine degli Architetti PPC di Reggio Emilia.
In copertina: Ex Officine Meccaniche Reggiane, Reggio Emilia, 2015 di Matilde Bianchi, architetto

Architettura & Design è una rubrica curata dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori di Reggio Emilia.  RIGENERA è il festival dell’architettura contemporanea che si terrà a Reggio Emilia per pensare alla città di domani più densa, versatile, bella, creativa, circolare, per le persone. Il Festival dell’Architettura è un progetto dell’Ordine degli Architetti PPC di Reggio Emilia promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. Vincitore del bando “Festival dell’Architettura”.

 

 

 

Condividi: