Fantasie in corso: una mostra e sguardi diversi su Carlo Mollino

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mostra su Carlo Mollino presso Collezione Maramotti

Il 4 ottobre 2020 ha aperto al pubblico presso la Collezione Maramotti la mostra Mollino/Insides, un percorso all’interno dell’ultima enigmatica dimora torinese di Carlo Mollino e degli sguardi di due artisti contemporanei sul multiforme universo di Mollino, attraverso una casa in cui Mollino non visse mai, che tenne sempre segreta, ma che concepì e disegnò nei minimi dettagli. La mostra presenta una serie di nuove opere pittoriche di Enoc Perez, realizzate specificamente per la Collezione, e fotografie di Brigitte Schindler e Carlo Mollino.

Oltre al soggetto delle opere in mostra, trasformazione e creazione visionaria accomunano i tre autori.

Perez muta in pittura l’architettura e gli spazi, passando attraverso la riproduzione fotografica, aggiungendo nuovi livelli di lettura e di valori associati a quelle immagini. L’utopia degli architetti nella progettazione di edifici e spazi è condivisa dall’artista nella dimensione del linguaggio pittorico e nel valore della sua espressione.

Schindler si concentra sull’essenza di dettagli all’apparenza minori, sulla loro capacità di diventare chiavi e indizi per accedere a una magia dello sguardo, a nuove “stanze visive”. Ogni scatto condensa lo scenario di un racconto che si rivela attraverso gli oggetti del mondo, grazie a uno spostamento della loro percezione.

Mollino
costruisce concettualmente e fisicamente i mondi/case in cui ambientare le sue fotografie. Ogni oggetto, ogni dettaglio diventa simbolo e attivatore di storie e rimandi. Con un approccio mentale estremamente ordinato e uno stile a un tempo composto ed estremo, dà vita a narrazioni e scenari altri, simbolici e spesso di complessa decifrazione.

Nel 1949 Mollino pubblica un precoce volume di storia ed estetica della fotografia di oltre quattrocento pagine, dal titolo “Il messaggio dalla camera oscura”. Attraverso l’analisi delle opere di oltre cento fotografi, Mollino offre uno dei più importanti contributi della prima metà del novecento all’accettazione della fotografia tra le arti “maggiori” e una riflessione sulla proprietà trasformativa e immaginativa della visione fotografica.

Vi sono istanti o giorni propizi alle più meccanicamente registrabili trasfigurazioni, alla scelta di agguato per le più precise coincidenze di frammenti del quotidiano con la realtà del nostro sentimento. Questa intuizione selettiva, […] questo momento poetico di scoperta e di azione può intervenire in qualsiasi […] tempo: precedere o coincidere con lo scatto, agire intermittente, trovarsi latente ancora o in pieno fulgore quando ritiriamo quel foglio sgusciante e gocciolante dalla bacinella dopo una serie trepida di operazioni lungo le quali una fotografia può essere ancora scattata infinite volte. Serie di operazioni solo apparentemente meccaniche ma che possono divenire […] squisitamente soggettive e tali da rendere irriconoscibile quella natura che fu dato emotivo iniziale o pretesto.

[…]

Ogni attività estetica si riduce tecnicamente a questo atto di selezione trasfiguratrice e di coincidenza col nostro sentimento.

Da: Carlo Mollino, “Il messaggio dalla camera oscura”, Chiantore, Torino 1949.

INFO:
Mollino/Insides
4 ottobre 2020 – 16 maggio 2021
Collezione Maramotti
www.collezionemaramotti.org


In copertina, Carlo Mollino [Senza titolo] 1962-1973, polaroid (dettaglio), Courtesy Museo Casa Mollino, Torino

 

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