Arturo Bertoldi_Arie di rivoluzioni(?)

2727
0
Condividi:
Franco Battiato

Con Arie di rivoluzioni (?) Arturo Bertoldi  fa una selezione musicale eclettica, con un brano di Franco Battiato attualissimo contro la guerra e altri due pezzi molto estivi e pop sul tema Aria, una parola che ha ispirato molti.
Testi profondi, pungenti, ma anche leggeri, solari o “lisergici”. Musiche indimenticabili che, ognuna a suo modo, risuonano ancora, dopo tanti anni.

Franco Battiato_“Aria di Rivoluzione”

Tra ricordi di famiglia e analisi di un presente burrascoso, Battiato scrive una canzone che riesce ad unire le sperimentazioni musicali alla lucida analisi del momento storico. Il pezzo è del 1973, quando molti della Rivoluzione sentivano il profumo.

Battiato ci infila dentro anche un omaggio al cantante-poeta Wolf Biermann, dissidente nella Germania Est, facendo recitare da una voce femminile la celebre poesia “Compagni, chi di noi non sarebbe contro la guerra?”. Nel 1973 non era una cosa banale e nemmeno facile, ma Battiato ci ha abituato a canzoni né banali, né facili.

Come per tante canzoni di Battiato, bisogna scavare per capire. Oppure lasciarsi andare nell’ascolto della melodia e infischiarsene di tutto.

Una canzone che l’autore ha ricantato, eliminando l’ultimo verso.

Amata anche dai CSI che ne fecero una loro bellissima versione.

 

Marcella Bella “Nell’aria”

Si parlava molto di “aria” nella musica italiana degli anni ’80. Lo ha fatto anche Marcella Bella, che con “Nell’aria” riesce a riassumere in un solo brano molto di quel periodo. Ascoltarlo oggi è come fare un viaggio nel tempo, quando si guardava in TV il Festival Bar e si ascoltavano le canzoni al jukebox.

Trovate tutto: il modo di cantare, il sax in sottofondo, un testo con evidenti doppi sensi (lo ha scritto Mogol e la morigerata cantante non lo avrebbe voluto cantare), gli arrangiamenti. Era il 1983. La canzone è l’ottimo prodotto di una industria musicale di tutto rispetto: la musica è quella di Gianni Bella, un altro grande della musica pop italiana, arrangiamenti di Celso Valli e testi, appunto, di Mogol.
Un classico.

 

Umberto Tozzi_“Nell’aria c’è”

Prima o poi qualcuno scriverà un libro sui testi “lisergici” del Maestro Giancarlo Bigazzi che in compagnia di Umberto Tozzi supera sempre sé stesso.

La canzone esce nel 1983 e finisce nell’album “Hurrah!”, forse il più incredibile del magico duo se vogliamo parlare dei testi (e dei video… date una occhiata proprio a quello di “Hurrah!”). Eppure come capita sempre nelle canzoni di Tozzi, la melodia ti prende e ti ritrovi a canticchiare parole senza senso, o quasi.

Bigazzi è un talento sconfinato nel suo campo. Tozzi è quel fenomeno della musica italiana che, come si racconta, affascinò pure il maestro Herbert Von Karajan.

“Nell’aria c’è” ti entra nella testa oggi come allora.

_Tanta altra Musica

 

Arie di rivoluzioni Arie di rivoluzioni

Condividi: