Istoreco_cippi

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Questi mesi di confronto necessariamente distanziato non hanno fermato la voglia di condividere né di riflettere insieme sull’idea di collettivo, di spazi condivisi, di momenti e punti in cui il vivere civile, il vivere sociale, il vivere politico trovano la loro concretizzazione.

Ad aprile, per raccontare comunque un 25 Aprile privato del suo luogo per eccellenza, la piazza, l’istituto storico reggiano Istoreco ha lanciato due chiamate molto partecipate, dedicate ai vecchi “ricordini” partigiani, le composizioni grafiche diffuse nel dopo guerra, e alle celebrazioni del giorno della Resistenza.

L’appello per il 25 Aprile ha coinvolto enti pubblici, associazioni partigiane e volontari singoli, che hanno portato fiori e reso omaggio alle centinaia di cippi, monumenti e angoli della memoria presenti nella provincia reggiana, edificati nei decenni come tributo alla Resistenza, alle donne e agli uomini che l’hanno animato. Questi luoghi sono una rappresentazione dello spazio libero, di uno spazio pubblico condiviso in cui si ricorda chi ha agito per la collettività. Sono un luogo di memoria ma anche di ritrovo, di attività, di riflessione e di ispirazione per il futuro. Una spinta umana e culturale, che il territorio reggiano ha costruito dal 1945 sino ad oggi, edificando monumenti e progetti. Di questo spazio libero e condiviso, i monumenti sono il simbolo per eccellenza. Tutti gli enti pubblici reggiani e tutte le associazioni hanno risposto con grande disponibilità all’appello, tutti i e 42 i Comuni sono rappresentati, a partire da Reggio e dal monumento provinciale in piazza Martiri del 7 Luglio.

Il risultato è stato raccolto in un manifesto, memoria concreta di questo percorso.

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