Spazio libero_Immagini per riabitare la città

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Undici visioni in undici luoghi. Un percorso lento da scoprire a piedi o in bicicletta per riconoscerci e ripensare un mondo nuovamente abitabile.

A cura di Ilaria Campioli e Daniele De Luigi

Per riflettere sul momento che stiamo vivendo e riattivare la relazione necessaria che l’arte ha con lo spettatore, abbiamo deciso di appropriarci dei cartelloni pubblicitari, in questo momento non utilizzati, trasformandoli in veri e propri display espositivi. Crediamo che questa crisi possa indicarci nuove strade per reinventare le dinamiche tradizionali delle relazioni tra arte e pubblico, rinnovando il dialogo con lo spazio urbano e rimettendo le produzioni artistiche al centro, in una città che ha una lunga e ricca tradizione in questo senso.
L’arte si riappropria così dello spazio pubblico, dimensione essenziale alla condizione umana, luogo della pluralità che sorge dall’agire insieme, dal condividere parole e azioni. La cultura riprende la sua dimensione sociale, di fruizione e condivisione collettiva delle idee, per generare nuovi immaginari e sciogliere visioni interiori.
Le immagini fotografiche degli undici giovani artisti coinvolti nel progetto, tutti provenienti dall’esperienza di Giovane Fotografia Italiana, assumono una nuova vita nello spazio esterno, una metamorfosi, un dialogo con i nuovi luoghi che sono chiamate ad abitare. Da questi display espositivi ci raccontano dei mesi passati, ma ci vogliono anche coinvolgere nella riflessione su un nuovo futuro da costruire assieme, ricordandoci che fotografare il mondo è anche un modo per capirlo. Queste immagini escono dagli schermi che hanno principalmente abitato in questi ultimi mesi, ci guardano, ci interrogano, facendoci passare da semplici consumatori ad osservatori capaci di attivare lo sguardo ed i pensieri.

I progetti di Domenico Camarda, Emanuele Camerini, Marina Caneve, Tomaso Clavarino, Lorenza Demata, Irene Fenara, Luca Marianaccio, Luca Massaro, Iacopo Pasqui, Vaste Programme (collettivo composto da Leonardo Magrelli, Alessandro Tini e Giulia Vigna) e Martina Zanin mettono al centro le dinamiche relazionali di questi ultimi mesi, l’attesa, la lontananza dalla persone care, la perdita ma anche la speranza per un futuro in cui i temi dell’ambiente sono sempre più presenti e al centro del dibattito. Un progetto in cui le visioni dei giovani fotografi ci accompagnano nel ripensare un mondo nuovamente abitabile.

Si ringrazia Simone Ferrarini per la condivisione di idee e pensieri notturni.

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