Renzo Vaiani_Lavoro e memoria

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Per cinquant’anni abbondanti, tra gli anni ’30 e gli anni ’80, Renzo Vaiani ha fotografato la città di Reggio, documentando i suoi luoghi, gli eventi, i cittadini che in quel lungo, fondamentale periodo, hanno condotto una città che si avvicinava al secondo conflitto mondiale ad un notevole sviluppo economico e sociale. Un percorso di sofferenza, di rinascita e di libertà, che si è potuto compiere grazie alla grande operosità dei reggiani e al profondo legame con il proprio territorio. Davanti all’obiettivo di Vaiani scorrono quindi gli eventi e i luoghi del regime, le distruzioni dei bombardamenti, gli edifici e i luoghi chiave della città che via via vengono ricostruiti, le Officine Reggiane e la loro produzione passata da civile a bellica e tornata civile, le attività e i prodotti-simbolo del nostro territorio che ritrovano vitalità, come l’allevamento, il latte Giglio, il Parmigiano Reggiano: grazie al lavoro, non si ricostruisce solo una città ma lidentità stessa di una comunità. Ma davanti all’obiettivo di Vaiani si fermano anche due persone che in questo 2020 avrebbero compiuto 100 anni, e che possiamo anche immaginare conoscenti: uno è lo scrittore Ezio Comparoni (noto attraverso molti pseudonimi, tra cui Silvio d’Arzo), l’altra è Nilde Iotti. Uno, fotografato prima di partire per il fronte, ha davanti a sé la guerra, la distruzione, conoscerà la prigionia e la fuga, e non potrà vedere una Reggio pienamente ricostruita, perché morirà prematuramente nel 1952; l’altra, andata nello studio di Vaiani per farsi ritrarre prima delle elezioni del 1948, ha alle spalle la Resistenza e negli occhi la libertà riconquistata. Davanti a sé, a differenza di Ezio, c’è un lungo futuro in cui potrà vedere la sua città cambiare e crescere, e in cui si impegnerà per mantenere ben salda nelle mani di noi tutti quella libertà che lei, da staffetta, ci ha consegnato.

Questa è la storia che Elena Vaiani, nipote di Renzo Vaiani, racconta a partire dal volume Lavoro e memoria, nato dalla collaborazione con Andrea Casoli e edito nel 2015 da Corsiero Editore, in occasione del centenario della nascita del fotografo. Il libro raccoglie circa trecento scatti, scelti dal fondo Vaiani conservato presso la Biblioteca Panizzi e dalla collezione di famiglia, curata dal figlio Sergio. Sono fotografie dedicate alla città di Reggio, all’Appennino, alle principali attività del territorio, ai suoi cittadini; una documentazione preziosa, attraverso la quale si può ricostruire la storia, anzi le tante storie di una comunità che, seguendo il titolo del volume, non ha mai perso la memoria del proprio passato, né la vocazione al sacrificio e al lavoro.

Il libro è disponibile in libreria.


Nel 2015, a Palazzo Casotti, è stata organizzata la mostra “Renzo Vaiani. Lavoro e memoria” a cura di Andrea Casoli per Corsiero editore, con la collaborazione della Fototeca della Biblioteca Panizzi. Gli scatti offrono una lettura dei diversi generi fotografici praticati dal fotografo–ritrattista, ma anche di fotografo industriale, paesaggista e cronista – e dei momenti più significativi della storia cittadina: Reggio Emilia sotto il fascismo, i bombardamenti e la ricostruzione, il passaggio dall’economia rurale a quella industriale, le Officine Reggiane, la Burro Giglio, la persistenza di antichi mestieri, specie in provincia, le modificazioni architettoniche della città, lo sperimentalismo e la Triennale di Milano, il paesaggio dell’Appennino reggiano.

L’Archivio Vaiani è consultabile online sul sito della Biblioteca Panizzi.

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