Lorenzo Immovilli_sperando in una canzone

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Per quanto si possa essere pessimisti o brutalmente cinici la speranza è un fattore umano che dimora in ognuno di noi ed è per questo  possibile trovare parole e musiche “speranzose” in qualsiasi repertorio discografico presente e passato.
Risulta ancora più semplice farlo se ci approcciamo alle canzoni proiettando il nostro stato d’animo o la contingenza che stiamo attraversando. In questo modo anche i testi apparentemente meno vicini al tema calzano alla perfezione su ciò di cui abbiamo bisogno: sperare, concedendoci qualche minuto di libertà, oppure un impeto di orgoglio e forza, o più semplicemente un terapeutico sorriso.


Qualche minuto di libertà
Abbracciala abbracciali abbracciati_Lucio Battisti / Cosmo

Credo che il titolo sia più che esplicativo e di conseguenza in grado di suscitare in noi una semplice speranza che forse non avevamo mai preso in considerazione, quella di poterci riabbracciare il prima possibile, fisicamente e non solo. In realtà questo brano esprime attraverso il suo imprevedibile sviluppo armonico una sorta di serenità che vorresti potesse non abbandonarti mai, una specie di estasi che consente di analizzare con il giusto distacco il presente – nel caso del testo una storia sentimentale che si trasforma in occasione per innalzare lo spirito. Il brano scritto da Mogol-Battisti nel 1974 venne inserito nell’album “Anima latina”, sicuramente una delle migliori opere musicali mai pubblicate in Italia. Lucio lo scrisse dopo aver fatto un lunghissimo viaggio in Sudamerica; chissà se l’America latina 2020 è ancora in grado di fornire tanta ispirazione. Per adesso SPERIAMO di poterci abbracciare, dopodiché penseremo anche a qualche viaggio. Dimenticavo, oltre all’originale di Battisti, segnalo anche la cover di Cosmo, a cui va comunque una menzione di merito per essersi cimentato con onore in una tanto singolare reinterpretazione.


Un impeto di orgoglio
Jennifer Hudson_A Change Is Gonna Come

Non esiste brano più adatto ad incarnare ed esprimere il concetto di speranza, una speranza che è conseguenza di difficoltà e sofferenza e per questo espressa con religiosa umiltà. 
“A Change is gonna come” venne scritta da Sam Cooke nel 1961 e, forse non solo per la bellezza del testo e della musica, ma anche per le terribili disavventure che hanno accompagnato la vita del suo autore, il pezzo è diventato una sorta di bandiera universale capace di esprimere speranza per tutti coloro che vivono in oppressione o che in modo più “sociale” credono fermamente che il nostro mondo abbia bisogno di un cambiamento, un cambiamento che un giorno arriverà.
Tutta la comunità afroamericana ha abbracciato questo straordinario pezzo trasformandolo spesso in una sorta di preghiera, capace di unire e spingere tutti a credere che un futuro migliore è sempre possibile. Delle centinaia di versioni esistenti (non esagero) segnalo questa di Jennifer Hudson, non tanto perché sia la migliore (ce ne sono molte altre anche più riuscite), ma anche per segnalare questa eccezionale interprete che in Italia non ha avuto quel rilievo che l’ha portata ad essere considerata negli Stati Uniti come l’erede della grande tradizione soul.


Un terapeutico sorriso
Armando De Razza_Esperanza De Escobar

Chissà se è nata dal genio popolare di Renzo Arbore o se è tutto frutto di Armando de Razza. In realtà il nome sul brano l’hanno messo entrambi, firmando una raffinata parodia musicale-cabarettistica in questo caso ispirata alla canzone spagnola e più precisamente allo stile Julio Iglesias.
Cosa volete che vi dica? Il brano non ha proprio bisogno di nessun commento aggiuntivo, diciamo semplicemente che in questo periodo di clausura forzata un qualche pensierino a riguardo ce lo stiamo forse facendo tutti, single e accoppiati.

 

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