La piazza nel cuore

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La riflessione di questi tempi pone l’accento sugli scenari nel post lockdown:
di cosa avremo bisogno?
chi ci dovrà finanziare?
come dovremo cambiare?
quali sacrifici e quali opportunità? 

Alcuni fantasticano sul “pronti via” appena verrà data la possibilità di riaprire la porta sul mondo, ansiosi di recuperare le libertà perdute nel tempo dell’emergenza sanitaria. Magari sognando ubriacature di godimento di bellezza, di luoghi, di movimento, di business. Forse è opportuno invece osservare ed osservarci. Capire cosa è necessario per essere felici, cosa tagliare via definitivamente. Non è una meditazione banale. 

Qual è il nostro “spazio di bellezza”?
Come viviamo i luoghi, le case, l’ambiente?

L’architettura è il modo dell’umanità di abitare la Terra. Il “come” ha esercitato questa facoltà è il motivo che ci ha condotto alla condizione odierna. Molti immaginano futuri distopici, altri confidano in nuovi rinascimenti. Entrambe le istanze peccano di eccessiva delega a ciò che dall’esterno agisce in bene o in male sulle nostre vite. Invece la pandemia, pur se evento di morte e di terrore, anzi proprio a causa di questo, è un’occasione di libertà e di azione. Quando si esclude una facoltà, ce lo insegna la natura, un essere vivente, come pure un ecosistema, sviluppa altre competenze con ciò che gli resta, per ripristinare in nuove modalità la libertà perduta. E questo lo fa in ordine ad un principio di bellezza e armonia. Questo avviene sotto una dittatura come in qualsiasi regime di mancanza o restrizione. Questa è la Cura: creare nuove possibilità. Cosa è dunque terapeutico? Cosa guarisce?
Molti teorici e pensatori hanno ampiamente scritto di Bellezza e Libertà. In sintonia con queste ispirazioni immaginiamo che ri-educarci alla Bellezza ci ponga di fronte alla necessità di vibrare su un piano più evoluto. Come quando il “Coach” sprona ad andare un po’ oltre il proprio limite apparente. Giorno per giorno.
Non è una sfida competitiva. E’ una legge di natura.
Come mi ricordava un amico, il coach è colui che sta dietro a te per aiutarti a raggiungere la cima. Ti conosce e ti ascolta, ti fornisce strumenti, è al tuo fianco. E’ funzionale alla tua riuscita, per il tempo che serve. Questo può essere un nuovo stimolo per la figura dell’Architetto che ha gli strumenti di bellezza perché i luoghi ed in essi le persone, trovino nuove modalità. Ma è necessario studiare, ascoltare, intraprendere percorsi trasversali nella conoscenza, essere profondamente creativi ed imparare a comunicare. Valorizzare le identità dei luoghi a tutte le scale. A partire dal luogo identitario d’eccellenza: la piazza.
Poco prima del virus le piazze erano tornate ad essere importanti, come da tempo non era più. La voglia di essere “Uno” e di uscire dal proprio guscio ci ha portato a riabitare questi spazi, guardandoci negli occhi, riconoscendoci, stando vicini e trovando spesso i denominatori comuni fra individui polverizzati. Non senza sforzo ma con grande desiderio. Quasi una necessità vitale. Il bisogno di appartenenza, di libertà, di bellezza, di armonia con la natura, era il motore. Il motore non si è spento.I luoghi di socialità delle comunità umane hanno trovato altre piazze: l’interno delle proprie abitazioni, i terrazzi, i balconi, ricreando vicinanze virtuali ma solo nel mezzo tecnologico. Gli Architetti sono chiamati a ripensare questi luoghi accompagnando le trasformazioni, ispirati da nuovi patti con la natura e con l’uomo. Con la piazza nel cuore.

Alessandra Campanini, architetto – studio Anima&Casa
Illustrazione di Sara Bigi, Ecovillaggio Alvadór


Architettura & Design è una rubrica curata dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori di Reggio Emilia.  RIGENERA è il festival dell’architettura contemporanea che si terrà a Reggio Emilia per pensare alla città di domani più densa, versatile, bella, creativa, circolare, per le persone. Il Festival dell’Architettura è un progetto dell’Ordine degli Architetti PPC di Reggio Emilia promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. Vincitore del bando “Festival dell’Architettura”.

 

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