Epipoesia | Epidemia di poesia

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Epipoesia è un progetto culturale partecipato lanciato martedì 10 marzo 2020, ovvero due giorni dopo il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sulle misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Su Facebook e Instagram, si raccolgono i contributi video che vengono postati quotidianamente alle ore 11,00 quasi a voler simboleggiare una “somministrazione medicale”, quale antidoto all’epidemia e alla solitudine. Una simbolica “voce amica” che ogni giorno entra nelle case del mondo in quarantena e – senza fare distinzione alcuna – diffonde una delle più antiche manifestazioni di produzione letteraria in versi, metafora dell’estetica letteraria: POESIA.

Il progetto si è posto fin da subito l’obiettivo di coinvolgere un pubblico eterogeneo e il più ampio possibile, al quale si è chiesto un contributo partecipativo attraverso la registrazione di un video in cui voce e poesia sono protagoniste: una sorta di “performance anarchica”. Attualmente il palinsesto conta un centinaio di video prodotti espressamente per Epipoesia, tra cui alcuni contributi arrivati dall’estero (Turchia, Svezia, Lapponia, America, Spagna). Per il 25 aprile, una data che vorremmo rimanesse speciale, la programmazione prevede il contributo di un autore altrettanto speciale: Rocco Papaleo.
Originario della Basilicata, attore, regista, sceneggiatore e showman ha scelto di regalarci l’interpretazione di Piaceri di Bertolt Brecht, una poesia che potrebbe assomigliare a quanto, in questo periodo, ognuno di noi dovrebbe ritrovare: 

La prima occhiata dalla finestra la mattina/Il vecchio libro ritrovato/Volti pieni di entusiasmo/Neve, il volgere delle stagioni/Il quotidiano
Il cane/La dialettica/Fare la doccia, nuotare/Musica antica/Scarpe comode/Comprendere/Musica nuova/Scrivere, piantare/Viaggiare/Cantare/Essere cordiale.

Tra i partecipanti aderenti all’iniziativa, altri noti personaggi della musica, dello spettacolo e della letteratura contemporanea: il rapper Murubutu; il musicista Marco Messina (ex 99Posse); la scrittrice Irene Cao, le poetesse Francesca Genti, Silvia Salvagnini. La loro partecipazione è stata una sorta di passaparola e ha spronato giovani appassionati e studenti a cimentarsi nella propria performance: autori dimenticati, giovani esordienti e classici senza tempo sono stati scelti da altri autori o da giovani lettori per creare semplici momenti di evasione e di ascolto.

Epipoesia è un progetto nato da un’idea di Nazim Comunale (docente, musicista e critico musicale) e Alessandra Calò (artista visiva).

www.facebook/epipoesia
www.instagram/epipoesia

Nazim Comunale (Guastalla, 1975) è maestro elementare, poeta, giornalista musicale e musicista.
Ha pubblicato Aguaplano (autoproduzione, 2015), Lei Oceano (Terra d’Ulivi Edizioni, Lecce, 2017) ed è in uscita, nel 2020, il suo nuovo libro Chiamala febbre , per i tipi di San Lorenzo Edizioni, Reggio Emilia, con la prefazione di Giuseppe Caliceti. Menzione speciale al Premio Crovi nel 2018 e nel 2019. Scrive su Il Manifesto, Il Giornale della Musica, SentireAscoltare e The New Noise.

Alessandra Calò (Taranto, 1977) è un’artista che sperimenta l’uso di nuovi linguaggi per approfondire temi legati a memoria e identità.
Ha partecipato a mostre e festival in Italia e all’estero tra cui: XIV Giornata del Contemporaneo (Istituto Italiano di Cultura, Madrid); Reconte-moi une histoire (Istituto Italiano di Cultura, Parigi); Circulation(s) Festival (Parigi), Les Rencontres (Arles).
Vincitrice del Premio Combat 2016 e Prix Tribew 2017. Vive e lavora a Reggio Emilia.

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