Die Beste Freundin

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Scritto e diretto da Giulia Donelli, produzione teatrale Mamimò.

Le protagoniste di Die Beste Freundin sono due attrici di oggi, Ninì e Blandine, che mettono in scena il Cabaret di ieri accompagnate dalla fisarmonica del “melodioso, modulato e musicante” MannMann. Ma prima ancora di essere attrici, Ninì e Blandine sono due donne. E sono amiche. Molto amiche, le migliori amiche che possano immaginare di essere l’una per l’altra.
Condividono lo stesso ambiente di lavoro, lo stesso lavoro e le stesse abitudini scaramantiche o quotidiane da retropalco. Laddove le abitudini non sono le stesse, le due si conoscono talmente bene – come accade a chi fa questo mestiere – da riuscire a prevedere comodamente i vizi, i vezzi e i comportamenti l’una dell’altra, senza sorprendersene più ormai. Insomma la loro è un’amicizia autentica, un po’ più sincera di una relazione famigliare e un po’ meno audace di un rapporto amoroso. Forse.
Le canzoni scelte, da Kurt Weill a Friedrick Hollaender, da Marcellus Schiffer a Misha Spoliansky fino a Ettore Petrolini, parlano esattamente di quello che rivediamo nella realtà femminile di oggi, e la traduzione, fedele all’originale, le fa risultare ancor più autentiche e “grottescamente” universali.
Die Beste Freundin è una ricerca di autenticità tra melanconia e risate a denti stretti, attraverso i numerosi personaggi che le due protagoniste abitano e attraverso la meravigliosa centralità della musica stessa. La scenografia mostra una scena nella scena e riporta a un’atmosfera berlinese di suoni e fumo, di Schall und Rauch.

Qui lo spettacolo completo:

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