Di segni comuni canti

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da un’idea di Reve+, Collettivo FX
a cura di Pamcoc, Reve+, Collettivo FX e Roko 
realizzato con diverse mani

 

Il progetto si basa su un principio molto semplice: il disegno è un linguaggio di comunicazione tra le persone molto naturale ma poco utilizzato.
La quarantena ci ha costretti a rimanere in casa e quindi potevano esserci i tempi, le motivazioni, ma sopratutto le condizioni giuste per disegnare: difatti il dialogo con il segno avviene nella realtà (non virtuale) e non ha bisogno di presenza fisica.
C’era solo da rispettare una disciplina (e la parola disciplina va d’accordo con arte) che poteva diventare non una limitazione ma un soggetto.
Così ci siamo regolati in questo modo:
– stabiliti e chiariti le regole sanitarie di utilizzo di mascherine e guantini in ogni fase del lavoro, consegna e ritiro compreso.
– di non consegnare direttamente il libro ma lasciarlo in un punto, documentarlo con foto e video e trasmetterlo al disegnatore successivo
– di creare un percorso A STAFFETTA in cui ogni disegnatore non doveva passare i 200 metri (quindi 400 metri totali) tra l’inizio del progetto REVE+ e la fine COLLETTIVO FX.
Il progetto si sviluppato con due libri, uno partito da zona acquedotto via gorizia da Reve e l’altro da zona Acquedotto Papa Giovanni ed ha attraversato la città in una decina di giorni coinvolgendo una decina di mani.





























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