Arturo Bertoldi_Libertà, quando meno te lo aspetti

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Joe Strummer& Johnny Cash “Redemption song”

Emancipatevi dalla schiavitù mentale/ Nessuno può liberare le nostre menti se non noi stessi/ Non abbiate paura dell’energia atomica/ Perché nessuno di loro può fermare il tempo/.

Come ha scritto qualcuno soltanto la prima punk rock star e l’ultima potevano incidere una cover così. “Redemption song” è un capolavoro firmato nel 1980 da Bob Marley che celebra l’emancipazione e la libertà. Joe Strummer, ex front man dei Clash (“the only band that matters”) , e Johnny Cash una leggenda della musica statunitense con una vita non proprio facile, si conoscono per caso nel 2002. Lontani entrambi dal successo decidono di cantare questa canzone che racconta meglio di tante altre la loro anima più profonda. Ne nasce un inno alla libertà e un monumento musicale a due uomini che alla libertà hanno dedicato buona parte della loro vita.


Serge Gainsbourg  “Aux Armes Et Caetera (La Marseillaise)”

Dopo la Rivoluzione Francese per decenni “La Marsigliese” è stata l’inno della libertà e delle rivendicazioni sociali. Prima dell’ “Internazionale” con testi opportunamente cambiati ha accompagnato manifestazioni e rivolte. Per i francesi riamane, però, un simbolo dell’identità nazionale. Nel 1979 cade nelle mani di Serge Gainsbourg, l’irriverente ribelle della canzone d’Oltralpe che molti conoscono per ““Je t’aime. Moi non plus”. Gainsbourg, innamoratosi della musica jamaicana, prende la Marsigliese e la trasforma in una canzone raggae. Al posto del coro impettito ci sono le coriste giamaicane, al posto della banda militare ascoltate il gruppo di Peter Tosh. Non pago, mantiene il testo originale ad eccezione del ritornello che diventa “Aux armes et caetera”. Una provocazione che nelle intenzioni di Gainsbourg è un tentativo di liberare il brano dalla patina ufficiale per riportarlo ad essere quello che all’inizio è stato: la canzone della Rivoluzione e della libertà.

Alla destra ed ai nazionalisti francesi la cosa non piace. Gainsbourg è minacciato di morte, disordini ai concerti ed un attentato dinamitardo sventato. La Marsigliese continua a dare fastidio, quando parla di libertà.


Bruce Sprinsteen “Born to run”

“The highway’s jammed with broken heroes on a last chance power drive
Everybody’s out on the run tonight but there’s no place left to hide”

La Libertà, spesso, è il sogno della libertà.
Giocarsi il tutto per tutto, perché lo merita. Born to run.

Nel 1975 Bruce Springsteen ci regala questo inno intramontabile. Prendete il testo, cambiate se volete i nomi delle persone, delle auto o delle strade. Funzionerà sempre, perché succederà sempre che “non è rimasto più un posto dove nascondersi”.

In copertina, Serge Gainsbourg

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