Pura Energia

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Riflettendo su quanto è successo nelle ultime settimane e che senza ombra di dubbio condizionerà ancora per molto tempo le nostre vite, noi architetti ci chiediamo: “in che modo possiamo dare un contributo reale, un contributo di qualità al rinnovamento o meglio alla rinascita di un modello di città e di vita sostenibile?”
Negli ultimi anni abbiamo sviluppato ed applicato conoscenze riguardo la sostenibilità legata al concetto di architettura ecologica, di rispetto dell’ambiente naturale con l’utilizzo di materiali ecosostenibili e di contenimento delle risorse energetiche. Ma questa è la piccola parte di un progetto molto più complesso e che oggi più che mai diventa indispensabile. Ovvero capire come l’architettura, intesa come spazio esterno, interno e di relazione fra i due, diventi un luogo in cui l’essere umano si possa sentire bene.
Sicuro, ma non chiuso… protetto, ma non isolato.
Sono tantissime le cose che dovremo ripensare e il nostro lavoro certamente da oggi non sarà più lo stesso, ma da inguaribile ottimista quale sono mi auguro che il nostro ruolo torni ad essere più autentico, meno tecnico e più umanistico, più ispirato e mi piace pensare anche più apprezzato.
Ma, tornando all’immediato, alle cose che subito si possono migliorare….come architetto e come donna vorrei soffermarmi su questi due temi:

La casa come “città” nell’emergenza – SPAZI INTERNI
In questi giorni abbiamo visto case piene e piazze vuote.
Per le abitazioni noi architetti dovremo perseguire con ancora più forza progetti che, a prescindere dalle dimensioni, creino spazi di grande qualità, dove siano sempre presenti luoghi di privacy (oltre che per le funzioni essenziali) anche per lo studio, per il pensiero, per il gioco, per la cura di sé e luoghi di incontro, di relazione, di scambio fra chi vive quegli spazi.

La casa come “città” nell’emergenza- SPAZI ESTERNI
Mi ha molto colpito vedere come la “resistenza” a una condizione di isolamento abbia portato le persone che vivono nelle città a occupare i balconi, i terrazzi, i tetti, per cantare, per socializzare e per dichiarare che i nostri muri non saranno mai barriere di socialità.
Occorrono le idee, i progetti e le modalità normative per garantire ad ogni abitazione, anche già esistente il diritto ad avere uno spazio esterno, una loggia, un terrazzo, un balcone, uno spazio semi-privato che sia connesso fisicamente con lo spazio pubblico.
E a ripensare le coperture piane di edifici condominiali come luoghi di relazione e di svago e di solidarietà. Potranno essere giardini e orti, oppure luoghi per l’attività fisica, luoghi di solidarietà con un vicino di casa che forse fino a ieri non conoscevamo nemmeno.

Noi donne architetto oltre alla professionalità, dobbiamo portare il nostro innato ottimismo, la nostra capacità di risolvere situazioni complesse con garbo ed armonia e contribuire a costruire una nuova realtà con opere di pura energia non frenate dalla paura.

Mia Zanni,
Architetto – Consigliere dell’Ordine degli Architetti PPC di Reggio Emilia
In copertina: Sandtor Park, Amburgo, 2015 di Matilde Bianchi, architetto

Architettura & Design è una rubrica curata dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori di Reggio Emilia.  RIGENERA è il festival dell’architettura contemporanea che si terrà a Reggio Emilia per pensare alla città di domani più densa, versatile, bella, creativa, circolare, per le persone. Il Festival dell’Architettura è un progetto dell’Ordine degli Architetti PPC di Reggio Emilia promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. Vincitore del bando “Festival dell’Architettura”.

 

 

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