“Miracolo a Milano”_la magia della speranza

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Miracolo a Milano, il film girato da Vittorio De Sica nel 1951 e tratto dal libro Totò il buono di Cesare Zavattini, che collaborò anche alla sceneggiatura, è considerato uno dei capolavori più originali del neorealismo italiano. Dopo il restauro ad opera della Cineteca di Bologna, è stato ripresentato al Festival di Cannes del 2019.

La fantasia offre rifugio agli angeli buoni della nostra natura che aleggiano sulla fredda quotidianità.”
Peter von Bagh sul film Miracolo a MilanoIl Cinema Ritrovato

Tratto dal romanzo Totò il buono di Cesare Zavattini, che collaborò con il regista Vittorio De Sica alla sceneggiatura, Miracolo a Milano (1951) è considerato uno dei capolavori del movimento neorealista, ma che nel neorealismo introduce elementi nuovi, fantastici e surreali, trasformando la storia di una comunità di poveri in lotta contro ricchi usurpatori in una fiaba di denuncia sociale dove è possibile cambiare il mondo con l’immaginazione e, quando la battaglia è perduta, volarsene via a cavallo di magiche scope verso “un regno dove buon giorno vuol dire realmente buon giorno”.
La convinzione zavattiniana che il fantastico abiti il mondo comune e possa trasformare la dura realtà quotidiana in una surrealtà felice e condivisa si lega così a un neorealismo carico di speranze, dove la rappresentazione del sociale non è soltanto denuncia ma ricerca di un progetto di liberazione.
Una dolce vecchietta, la signora Lolotta, trova sotto un cavolo del suo orticello un bambino e decide di tenerlo con sè, chiamandolo Totò. Ma quando Lolotta muore, Totò finisce in un orfanotrofio. Ne esce da ragazzo, estraneo alla città, come spuntato dal nulla: saluta tutti, fa amicizia con tutti e per caso si ritrova a vivere con un gruppo di poveri, accampati in una zona abbandonata della periferia milanese, che si riparano dentro baracche e alloggi di fortuna. Con la sua profonda bontà Totò si conquista le generali simpatie, esercitando un’influenza benefica sui suoi nuovi amici e guidandoli nella costruzione di un nuovo accampamento che assumerà l’aspetto di una piccola borgata, dove riusciranno, malgrado tutto, ad essere felici, tra lotterie improvvisate, posti a sedere a pagamento per vedere il tramonto, un indovino che predice il futuro dietro un paravento fatto di lenzuola e altre divertenti stramberie. Ma un giorno un getto di petrolio sbuca dal loro campo abusivamente occupato e un ricco industriale, che ha acquistato il terreno, fa intervenire la forza pubblica per cacciarne gli abitanti. Invocato da Totò, lo spirito di Lolotta scende dal cielo e gli consegna una colomba bianca che lo aiuterà a compiere miracoli: i poliziotti sono sbaragliati e i poveri vedono esaudito ogni loro desiderio. Quando tutti diventano incontentabili nelle loro richieste, però, due angeli vengono a riprendersi la colomba e i poliziotti hanno il sopravvento sugli occupanti, portandoli via sui cellulari. Ma la colomba viene ritrovata, permettendo a Totò di compiere un ultimo miracolo.

Restaurato ad opera della Cineteca di Bologna, il film è stato presentato nel 2019 al Festival di Cannes, dove aveva ottenuto la Palma d’oro nel 1951, oltre ai consensi entusiastici del pubblico presente e il plauso di registi come Pudovkin, Jean Cocteau, Orson Welles e René Clair.

www.cesarezavattini.it
festival.ilcinemaritrovato.it/film/miracolo-a-milano
www.cinetecadibologna.it

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